Nessun colpevole per la morte degli operai della Montedison

A dichiarare l'assoluzione di tutti gli imputati è stata la Corte d'Appello di Brescia.

Nessun colpevole per la morte degli operai della Montedison
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Assolti perché il fatto non sussiste: questo quanto disposto dalla corte d'Appello di Brescia nei confronti dei 9 imputati, manager accusati di essere responsabili della morte di 11 operai impiegati nel petrolchimico di Mantova "Montedison".

L'accusa ai dirigenti Montedison

Secondo l'accusa i decessi degli operai avevano un unico filo conduttore: le patologie erano tutte legate all'amianto presente in fabbrica. Tra queste, anche un caso di leucemia.

I diversi gradi di giudizio

Nel 2014 il tribunale di Mantova aveva inflitto condanne che andavano dai 2 anni e otto mesi agli 8 anni e 10 mesi, nei confronti di 10 tra i 12 imputati, ritenuti responsabili della morte degli operai e condannati per omicidio colposo plurimo aggravato, lesioni colpose e omessa prevenzione di infortunio. Gli imputati avevano infatti guidato la multinazionale americana dal 1970 al 1989.

Tre anni dopo, nell'autunno del 2017, la Suprema Corte aveva annullato la sentenza della Corte d'Appello di Brescia che aveva dettato la prescrizione per il reato di omicidio colposo legato al caso di leucemia, e aveva dimezzato tutte le condanne inflitte dal giudice mantovano. La Cassazione aveva quindi rinviato gli imputati a giudizio davanti ai giudici di secondo grado bresciani, affinché venisse correttamente valutato il nesso di causalità tra la morte degli operai e l'operato e le responsabilità dei manager, anche per ricalcolare i risarcimenti spettanti alle famiglie delle vittime.

La corte d'appello di Brescia ribalta il verdetto

Ma ieri, 20 gennaio 2020, la pronuncia della propria sentenza la corte d'appello di Brescia ha decisamente rimescolato le carte in tavola, dichiarando tutti gli imputati assolti per insussistenza del fatto, revocando i risarcimenti provvisori che il giudice di primo grado aveva disposto per le famiglie. Perchè i dirigenti venissero condannati sarebbe stato necessario dimostrare ogni singola responsabilità legata alla morte degli operati che hanno respirato amianto. Prova difficile, dopo 30 anni.

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