Muore a 54 anni dopo una puntura di calabrone mentre stava facendo le pulizie in casa
Serena Vicari, mantovana, si era trasferita con il marito in provincia di Verona: lo shock anafilattico non le ha lasciato scampo
Un evento raro ma, come dimostra questo improvviso dramma familiare, che può verificarsi. Serena Vicari, 54 anni, residente a San Zeno di Montagna, in provincia di Verona ma originaria di Mantova, è deceduta improvvisamente il 3 ottobre 2024 in seguito a due punture di calabrone.
Morta per la puntura di un calabrone
La donna, mentre stava pulendo la camera, è stata punta alle gambe. Dopo l'incidente, si è recata dal marito per mostrargli i segni lasciati dagli insetti, poi si è diretta in bagno per disinfettare le ferite.
Non vedendola tornare, il consorte ha bussato alla porta del bagno e, non ricevendo risposta, è entrato trovandola distesa a terra. Sono stati immediatamente allertati i soccorsi, intervenuti con un'ambulanza, un'auto medica e un elicottero del 118. Nonostante i tentativi di rianimazione, per la donna non c’è stato nulla da fare: il cuore aveva già cessato di battere a causa di un arresto cardiocircolatorio, probabilmente scatenato da uno shock anafilattico in seguito alle punture.
Il dolore della famiglia
Il figlio maggiore di Serena, Luca, 32 anni, ha espresso il suo sconcerto, spiegando che la madre non aveva mai manifestato problemi di allergie o precedenti che potessero far sospettare una reazione così grave a delle punture di insetto.
Serena Vicari, casalinga, era benvoluta nella comunità di San Zeno di Montagna. Si era trasferita nel paese oltre trent'anni fa, era infatti originaria di Mantova, dopo il matrimonio con Lorenzo Zanolli, dipendente dei Servizi forestali. La donna lascia, oltre al marito, due figli: Luca di 32 anni ed Emanuele di 21. I funerali si sono svolti sabato 5 ottobre nella chiesa parrocchiale del paese.
Il sindaco di San Zeno di Montagna, Maurizio Castellani, ha espresso il dolore della comunità per la perdita: "È stato un evento inaspettato che ci ha scossi profondamente. Serena era una persona solare e sempre pronta a salutare con un sorriso. Era stimata da tutti".
Il vaccino esistente
Esiste una soluzione efficace contro le reazioni allergiche gravi causate da punture di insetti come vespe, api e calabroni. Si tratta dell’immunoterapia desensibilizzante, una sorta di "vaccinazione" specifica per bambini e adolescenti che soffrono di allergie gravi al veleno di questi insetti. Questo trattamento è particolarmente utile per prevenire reazioni pericolose come lo shock anafilattico, che può causare un forte calo di pressione e, in casi estremi, essere fatale.
L’allergia al veleno di insetti provoca una reazione esagerata del corpo. Normalmente, una puntura d’insetto causa sintomi leggeri come rossore, bruciore e prurito. Tuttavia, in caso di allergia, i sintomi possono essere molto più seri, come orticaria, gonfiore alla gola e alle labbra, difficoltà respiratorie (asma), fino ad arrivare allo shock anafilattico. Queste reazioni colpiscono circa il 2% della popolazione, mentre tra i bambini sono meno frequenti. Nonostante ciò, ogni anno in Italia si verificano tra 5 e 20 decessi dovuti a punture di insetti.
Questo trattamento salvavita consiste nella somministrazione sottocutanea di dosi crescenti del veleno dell'insetto a cui il paziente è allergico. La procedura parte con dosaggi molto bassi, che vengono aumentati progressivamente. L'obiettivo è abituare l'organismo al veleno, evitando così reazioni gravi in caso di puntura. Il trattamento dura cinque anni e dopo circa un anno di terapia il paziente è già protetto da reazioni severe. Gli effetti benefici della cura possono durare per molti anni anche dopo la fine del trattamento.
Per sottoporsi all'immunoterapia desensibilizzante, è necessario rivolgersi a un centro allergologico specializzato. Il trattamento deve essere eseguito sotto stretta supervisione medica, con la presenza di un anestesista pronto a intervenire in caso di emergenza. Per accedere a questo servizio, occorre una prescrizione per una visita allergologica, da richiedere al pediatra o al medico di famiglia. Gli specialisti valuteranno il caso e indicheranno il centro più vicino, poiché non tutti i territori italiani offrono questo servizio in modo capillare.