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Manuel Calandrino muore a 23 anni in discoteca, la passione per il calcio e i tatuaggi

Ucciso da un malore fatale mentre ballava al Madera, Cala viveva a Castel Goffredo da anni e lavorava come operaio alla Fulgar

Manuel Calandrino muore a 23 anni in discoteca, la passione per il calcio e i tatuaggi
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Proprio in quel locale aveva deciso di festeggiare il suo compleanno a giugno, nessuno poteva immaginare quello che sarebbe successo.

Castel Goffredo, chi era il 23enne Manuel Calandrino

Un sabato notte che doveva essere una festa si è trasformato in tragedia al Madera, discoteca di Castel Goffredo, durante l'attesissimo debutto della stagione. Manuel Calandrino, per gli amici Cala, aveva soltanto 23 anni ed è morto improvvisamente sulla pista da ballo colpito da un malore fatale.

Manuel Calandrino in un post su Instagram

Erano le 4.30 del mattino, il locale stava per chiudere, quando si è accasciato a terra. Inutili i disperati tentativi di rianimarlo, il giovane è deceduto per arresto cardiaco. Originario di Alcamo, in provincia di Trapani, viveva da anni nel comune mantovano con la sua famiglia.

La passione per il calcio e i tattoo

Dopo aver frequentato l’Istituto Bonsignori di Remedello, lavorava come operaio alla Fulgar, azienda italiana leader del settore tessile specializzata nella produzione di filati. Ma la sua vera passione era il calcio. Da tre anni, giocava per la Amatori Castellana, squadra dilettantistica con cui aveva disputato solo poche ore prima della tragedia un incontro contro il Correggioli di Ostiglia.

Cala con la maglia della Castellana

Un campo che, come tanti altri, aveva calcato sempre con il sorriso, la battuta pronta e quell’energia contagiosa che lo rendeva unico per compagni e avversari. Tifoso rossonero, il Milan era nel suo cuore, tanto da tatuarsi lo stemma del club sulla gamba.

L'immagine condivisa in una serie di storie su Instagram dedicate ai suoi tatuaggi

I tatuaggi erano un altro tratto distintivo di Cala come lo erano i suoi capelli biondo ossigenato. Sul collo portava con orgoglio i contorni della Sicilia, un tattoo per omaggiare la sua terra natale che non ha mai smesso di amare.

La sua squadra: "Ciao Cala, per sempre con noi”

Quella sera era uscito con gli amici per divertirsi, ballare e scatenarsi per l’apertura del Madera. Proprio in quella discoteca aveva deciso di festeggiare il suo compleanno a giugno. Nessuno poteva immaginare quello che sarebbe successo e adesso le autorità hanno disposto l’autopsia per chiarire le cause di un decesso così improvviso.

Al momento non si esclude alcuna ipotesi. Le indagini sono in corso, mentre la comunità si stringe intorno alla famiglia di Manuel, sconvolta da un dolore che lascia senza parole. Cala lascia i genitori, una sorella e un fratello, anche lui calciatore, nel ruolo di portiere. I social sono stati inondati da messaggi di affetto, ricordi e lacrime.

Tra questi, il toccante saluto della sua squadra: “Ti abbiamo voluto bene tutti, eri uno dei nostri da ormai 3 anni e sapevi scherzare su tutto. Sempre con quei capelli particolari con cui ti contraddistinguevi. Ciao Cala, per sempre con noi”.

Il post della squadra:

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