Maltrattamenti a Sabbioneta: Gianfranco Zani condannato a 4 anni e due mesi

"Episodi reiterati": avrebbe anche scagliato una cassa dello stereo contro il figlio.

Maltrattamenti a Sabbioneta: Gianfranco Zani condannato a 4 anni e due mesi
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Maltrattamenti a Sabbioneta: Gianfranco Zani condannato a 4 anni e due mesi. "Episodi reiterati": avrebbe anche scagliato una cassa dello stereo contro il figlio.

Maltrattamenti: Zani condannato a quattro anni e due mesi

Quattro anni e due mesi di reclusione: questa la condanna inflitta ieri, mercoledì 17 luglio 2019, Gianfranco Zani, il 53enne di Sabbioneta a processo per maltrattamenti in famiglia e in carcere per aver appiccato, lo scorso 22 novembre 2018, l'incendio alla casa di famiglia di Ponteterra di Sabbioneta nel corso del quale il figlio Marco perse la vita per asfissia. Condanna che più o meno la metà rispetto a quanto chiesto dal pubblico ministero Carmela Sabatelli nei confronti del 53enne.

Violenze reiterate in famiglia

Secondo l'accusa, Zani sarebbe infatti stato responsabile di diversi casi di percosse, minacce e violenze nei confronti sia dei figli minorenni che della moglie, tra luglio e novembre 2018, poco prima della tragedia in cui perse la vita il figlio Marco. Tra le varie violenze che sarebbero state commesse nei confronti della moglie Silvia Fojtkova e dei figli, vi sarebbe stato un episodio nel quale il 53enne avrebbe colpito i familiari con calci e pugni. In un'altra occasione, il 29 luglio dello scorso anno, invece, Zani avrebbe colpito il figlio maggiore Alex con una cassa dello stereo dopo una discussione legata al volume della musica. Proprio per tali episodi (e probabilmente altri), nei confronti del 53enne il Tribunale di Mantova aveva emesso nei confronti di Zani un provvedimento di divieto di avvicinamento sia alla moglie che ai figli.

La difesa: "Zani vittima della moglie"

Nel corso del processo, la difesa del 53enne ha tentato di dimostrare come fosse l'uomo vittima della moglie, piuttosto che il contrario. Sono stati infatti chiamati a testimoniare la sorella del 53enne, la figlia avuta dal primo matrimonio e due amiche della moglie di Zani. In tutti i casi i testimoni hanno spiegato come la moglie del 53enne, nonostante tutto, non avesse mai mostrato segnali di paura, timore o segni visibili e tangibili di violenze e percosse. Sempre tra i testimoni chiamati dalla difesa, anche il figlio Alex la cui testimonianza però, raccolta a porte chiuse, è stata giudicata non attendibile.

 

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