La legionella torna a colpire, muore una 57enne nel cremonese

La donna, è deceduta dopo un vano "pellegrinaggio" tra diversi ospedali.

La legionella torna a colpire, muore una 57enne nel cremonese
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Torna la legionella: è morta una donna di 57 anni di Piadena Drizzona.

La legionella torna a colpire: una vittima nel cremonese

L.G., una donna di 57 anni, è morta al termine di un “pellegrinaggio” tra diversi ospedali che però non è riuscito a salvarle la vita. Alla base del decesso ci sarebbe la legionella. Una malattia che colpisce il sistema respiratorio e che può sfociare in forme acute di polmonite. La donna era originaria di Vho di Piadena, e lascia un figlio (che gestisce un noto locale del posto) e il marito.

I tre ospedali

Un paio di settimane fa la donna non si era sentita bene e si era recata al pronto soccorso dell’ospedale di Asola, da dove poi era stata dimessa. Il giorno successivo, a causa di problemi respiratori è ritornata ad Asola, dove i medici, viste le sue condizioni, l’hanno trasferita agli Spedali Civili di Brescia e da qui al Policlinico di Milano dove poi è avvenuto il decesso.

I casi in Lombardia

Le ultime segnalazioni di casi di legionella in lombardia erano giunte dal Lodigiano. Contagi avvenuti dopo la morte di una 51enne nel Bresciano ai primi di novembre.

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La situazione in Lombardia pareva essersi stabilizzata dopo un’estate da allarme rosso in cui si sono verificati molti contagi e alcuni decessi. Teatro principale dell’epidemia è stata proprio la BassaBresciano, Alto Mantovano e Cremonese hanno fronteggiato, nel mese di settembre, anche un’esplosione di polmoniti da legionella. Il Lodigiano aveva registrato dei casi già all’inizio di luglio quando il diffondersi del batterio era stato favorito dal  clima caldo.

L’intervento di Gallera

L’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, a fine settembre, aveva puntualizzato che la curva del contagio, che in breve tempo aveva colpito il basso Bresciano, l’alto Mantovano, il Lodigiano e anche alcuni comuni del Cremonese era finalmente in calo ma non per questo si sarebbe allentato il monitoraggio, nonché la continua ricerca sulle possibili origini della contaminazione.

Il fiume Chiese

Nel frattempo la ricerca epidemiologica dell’Istituto superiore di sanità sui casi di polmonite avvenuti nei mesi scorsi e sui ritrovamenti del batterio legionella nelle acque del fiume Chiese. Dai primi dati emerge che il Chiese è risultato essere un terreno perfetto di crescita per i batteri, soprattutto nella stagione estiva quando le particolari condizioni climatiche hanno favorito la proliferazione della legionella, poi vaporizzata e diffusa dalle torri di raffreddamento di alcune industrie che prelevavano l’acqua direttamente dal bacino idrico. Questo può aver determinato l’inizio dell’epidemia di polmonite.

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