cronaca

Inchiesta Report al Macello Bervini: carne comprata apposta scaduta, sarebbe per gli animali ma la vendono alle persone

ATS è andata con i NAS sul posto e ha sequestrato parte dell’impianto oltre a 180 tonnellate di carne del valore di circa un milione di euro

Inchiesta Report al Macello Bervini: carne comprata apposta scaduta, sarebbe per gli animali ma la vendono alle persone

Dove finisce la carne scaduta? Si è chiuso con questo interrogativo il servizio di Report della settimana scorsa sul caso della carne scaduta e rimessa in commercio a partire dal Macello Bervini di Pietole, frazione di Borgo Virgilio in provincia di Mantova, e nella puntata di domenica 30 novembre 2025, il programma di Rai 3 è tornato a occuparsi della vicenda con un nuovo servizio di Giulia Innocenzi dal titolo “Il lotto magico”.

Report al Macello Bervini: “Carne comprata apposta scaduta”

“Una parte di carne scaduta scade proprio a loro con il marchio Bervini ma un’altra parte scaduta viene comprata apposta. Dovrebbe essere distrutta ma non viene smaltita, rientra nel mattatoio e poi rimessa sul mercato”, afferma l’operaio intervistato già nell’episodio precedente.

Il macello, dal canto suo, si giustifica e dichiara che la carne presente nei firmati girati dalla trasmissione era destinata al cibo per gli animali. Peccato che il codice ATECO che delinea le attività del macello non comprende la lavorazione del petfood.

Ranucci mostra il codice ATECO

Lotti per gli animali venduti alle persone

L’ipotesi che la carne venga presa già scaduta viene confermata da un altro operaio che lavora al Macello. Di solito, quando la carne presente sul mercato scade, una parte viene distrutta e un’altra trasformata in cibo per cani e gatti.

Secondo il dipendente, parte della carne scaduta e rimessa in commercio da Bervini per il consumo umano sarebbe originariamente destinata agli animali.

“Gli animali siamo noi”, commenta.

La merce arriva anche ai ristoranti

Tutta questa carne scaduta viene venduta alla grande distribuzione, ai supermercati. Ma arriva anche nei ristoranti perché i tagli anatomici sono considerati carne di pregio e i clienti non se ne rendono conto perché viene coperta con aromi. Il sapore si modifica e non sembra sgradevole da mangiare.

La gente mangia comunque volentieri, grazie a Dio che non siamo ricchi e non andiamo al ristorante”, confida uno degli operai.

E poi c’è la carne porzionata in piccoli pezzi e destinata alla sala cottura di un altro impianto sempre di proprietà di Bervini. Per sapere concretamente a chi è stata venduta la carne, bisogna però ricostruire la tracciabilità attraverso il numero di lotto ma senza la collaborazione del macello non si può sapere dove questa carne è arrivata.

ATS ha sequestrato 180 tonnellate di carne

ATS Val Padana, dopo le segnalazioni di Report, si è subito attivata e ha scoperto che parte della carne scaduta è arrivata a Borgo Virgilio da altri stabilimenti Bervini. Per capire a chi è stata venduta servono risposte in merito alla tracciabilità dei lotti. Risposte che sono state chieste e all’azienda e non ancora fornite a causa di presunti problemi informatici.

Intanto, però, sono già stati presi i primi provvedimenti.

“Abbiamo sequestrato le celle di congelamento con dentro il materiale, si parla di 180 tonnellate, abbiamo bloccato il tunnel di congelamento. Abbiamo sospeso il riconoscimento per la parte sezionamento dell’impianto, il macello oggi non può sezionare“, assicura il direttore del dipartimento veterinario e sicurezza degli alimenti di ATS Val Padana Vincenzo Traldi.

Vincenzo Traldi

Una parte di questa carne scaduta sarà stata sicuramente già consumata, ma una parte potrebbe essere ancora ritirata. Soltanto una volta in possesso di queste informazioni che tardano ad arrivare, ATS diramerà l’allerta.

Anche gli scarti marroni vengono riutilizzati

Ma nel nuovo servizio sempre sul Macello Bervini, emergono altri scenari inquietanti. Un operaio sostiene infatti che ci siano pezzi di carne che subirebbero anche una doppia lavorazione. Sarebbero quindi già scaduti una volta e rimessi in commercio con la nuova etichetta. E poi sarebbero scaduti nuovamente e rimessi ancora in commercio con una seconda etichetta falsa.

Ad aggiungere carne sul fuoco, in tutti i sensi, è un sospetto che riguarda i pezzi di carne scaduta marroni tolti dagli operai prima di ricongelare di nuovo il prodotto. La parte brutta e puzzolente viene messa infatti in cassoni a parte e che fine fanno questi cassoni?

“Se c’è qualche richiesta di carnetta da fare tritata, questa carne finisce in un’altra ala dello stabilimento dove vengono aggiunti additivi e acqua. Resta a bagno qualche ora e prende un colore più rosso. Questa cosa l’ho vista con i miei occhi, lavoravano con gli scarti. E questa carne ho sentito dire che va a finire anche in qualche hamburgeria”, aggiunge il dipendente complice della giornalista Giulia Innocenzi.

Gli scarti messi nei cassoni pronti per il riutilizzo

Le etichette scollate e sostituite

Nella puntata di ieri, sono andate in onda altre immagini. I filmati girati dall’operaio risalgono al 12 aprile 2025 e mostrano tutte le etichette delle carni scadute da due o tre anni, ma non solo. La telecamera nascosta ci fa vedere anche la stanza dove vengono sovrapposte le nuove etichette su cui si legge che il prodotto è stato congelato quel giorno e che scadrà il 12 aprile 2027.

Quella carne è stata però già congelata due o tre anni prima, ma di questo non c’è alcuna evidenza. Altre riprese risalgono al 28 dicembre 2024. In questo caso, si vedono scatole di roast-beef scadute da qualche mese o da qualche giorno. Tutte le etichette dicono dicono però che è fresco, in una confezione c’è scritto addirittura è stato macellato in Italia ma arriva da Uruguay e Argentina.

Nella sala dove viene rietichettato tutto, si vedono dei lavoratori intenti nello scollare le etichette con il compressore, pronti a sostituirle con quelle nuove che indicano la scadenza aggiornata.

Il lavoratore mentre scolla l’etichetta

“Una ditta non può fare cose del genere. Stando a quanto lei mi dice, questa è frode di commercio“, tuona il medico veterinario consulente tecnico polizia giudiziaria Dario Buffoli, intervistato dalla giornalista.

Come ha fatto ATS a non accorgersi prima?

Tutti questi processi di lavorazione della carne scaduta continuerebbero dal 2018 o 2019. È per questo che a Report sorge spontaneo un quesito. Com’è possibile che ATS non si sia accorta prima di cosa succede al Macello Bervini di Pietole?

La risposta è molto semplice, se la lavorazione della carne scaduta viene effettuata quando il servizio veterinario non è presente nell’impianto, nessuno se ne accorge. Al sabato non ci sono i veterinari dell’ATS ed è proprio di sabato che gli operai lavorano la carne scaduta.

“Qualche controllo arriva – aggiunge il solito operaio – ma ci arriva un messaggio sulla chat di gruppo con anche gli orari e ci viene chiesto di pulire gli armadietti. Quando il controllo arriva siamo pronti”.

Incalzato dalla giornalista Innocenzi in merito alla necessità di effettuare controlli a sorpresa, Traldi sottolinea la difficoltà di metterli in atto e aggiunge che senza sospetti non vengono mai svolti.

La conclusione del conduttore Ranucci

In conclusione, dopo le informazioni ricevute da Report, ATS è andata con i NAS sul posto e ha sequestrato parte dell’impianto e 180 tonnellate di carne del valore di circa un milione di euro. L’auspicio della trasmissione è che sia solo un caso isolato sui 1900 macelli presenti in Italia.

Per chiudere il servizio, il conduttore di Report Sigfrido Ranucci incalza il Governo, chiedendo un cambio di passo in merito ai poteri di ATS.

Se ATS deve rintracciare i lotti perché c’è un pericolo, com’è possibile che debbano interfacciarsi per forza con l’azienda per avere i lotti? E se l’azienda vuole far sparire queste informazioni? I controlli vanno fatti a sorpresa e poi bisogna fare qualcosa perché ci sia una comunicazione più diretta con le aziende. Se serve la tracciabilità dei lotti, deve arrivare subito”.

Ma nell’inchiesta andata in onda ieri sera, c’è tutta un’altra realtà che viene portata a galla. Chi tiene le fila del Macello Bervini?