Contrastare la violenza di genere

In provincia di Mantova ci sono stati più di 450 casi di donne vittima di violenza in un anno e mezzo

Il progetto "Violenza di Genere: formiamoci e fermiamola", promosso da Asst, intende favorire l'integrazione tra strutture ospedaliere, servizi sociosanitari territoriali e centri antiviolenza

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Stando ai dati emersi in merito alla violenza di genere, in provincia di Mantova, nel corso dell'ultimo anno e mezzo, sono stati 475 in tutto i casi di donne vittime di maltrattamenti, 52 dei quali con accesso al Pronto Soccorso.

Al fine di contrastare questo grave fenomeno, dallo scorso aprile e fino all'anno prossimo, ha preso corpo il progetto "Violenza di Genere: formiamoci e fermiamola", sostenuto da Regione Lombardia, che vede Asst Mantova come capofila ed è realizzato in collaborazione con Centro Aiuto Alla Vita, Telefono Rosa, Cooperativa Centro Donne, M.I.A., Comune.

Violenza di genere: il quadro generale

La violenza di genere e su minore è una delle piaghe più gravi della società, come documentato dai quotidiani fatti di cronaca. Un fenomeno sempre più diffuso: secondo i dati Istat del 2007, 690mila donne italiane hanno dichiarato di aver subito violenze ripetute dal partner; il 62,4 per cento di queste donne ha dichiarato che i figli hanno assistito ad uno o più di questi episodi. In situazioni familiari violente, i bambini sperimentano esperienze sfavorevoli infantili (Felitti, 2001) ossia situazioni negative che influenzano negativamente l'ideale percorso evolutivo, sia a livello personale che relazionale.

Nel periodo pandemico, in particolare durante il lockdown, si è registrato un picco delle violenze contro le donne in ambito familiare. Una crescita testimoniata dalle chiamate ai numeri di emergenza (16.272 chiamate da vittime al 1522 nel 2021: +3,6 per cento sul 2020 e +88,2 per cento sul 2019), dai contatti ai centri antiviolenza e dai dati dei pronto soccorso.

Nella provincia di Mantova sono state 245 le donne vittime di violenza prese in carico nel 2022 e 230 nel primo semestre 2023, 52 i casi di accesso al Pronto Soccorso.

Il progetto "Violenza di Genere: formiamoci e fermiamola"

Potenziare gli interventi a favore delle donne vittime di violenza di genere e dei minori coinvolti, migliorando l’integrazione tra strutture ospedaliere, servizi sociosanitari territoriali e centri antiviolenza. In questo modo intende agire il progetto "Violenza di Genere: formiamoci e fermiamola" che come detto, insieme a Regione Lombardia, vede collaborare Asst Mantova con alcune delle principali associazioni sia del territorio, sia in difesa delle donne.

Tale iniziativa, partita lo scorso aprile e che si concluderà nel 2024, prevede diversi ambiti di azione.

Pronto Soccorso di Mantova

Si punta al potenziamento del servizio dedicato alle vittime di violenza in Pronto Soccorso, migliorando sempre di più il riconoscimento dei primi segni fisici e psichici dei pazienti che giungono in triage, rendendo più fluido il percorso del paziente - adulto o pediatrico, di entrambi i generi - implementando le connessioni della rete intraospedaliera e anche extraospedaliera con le forze dell’ordine, i centri di accoglienza e i consultori.

Inoltre, si è già iniziata una sperimentazione che prevede la presenza e reperibilità di operatori e psicologi del Centro Aiuto alla Vita all’interno del Pronto Soccorso per migliorare la capacità di accoglienza e ritenzione. L’iniziativa sta dando grandi risultati in termini di presa in carico, messa in sicurezza delle vittime e attivazione.

La struttura ha inoltre promosso un convegno che si terrà il 3 novembre al Mamu di Mantova (sala Ottagono) a partire dalle 9, allo scopo di istituire un confronto tra istituzioni ripercorrendo tutti i momenti della presa in carico della vittima di violenza domestica, in modo da comprendere i ruoli dei diversi attori e consolidare la rete di accoglienza. Si parlerà del percorso ospedaliero, di aspetti giuridici e medico-legali, di interventi territoriali. Il programma completo è pubblicato sul sito di Asst, sezione eventi.

Supporto territoriale

Sarà potenziata l’attività di supporto territoriale in collaborazione tra centri antiviolenza e consultori, attraverso laboratori: in corso di realizzazione Libera-lamente, ideato dal Consultorio di Mantova con la Cooperativa Centro Donne e un intervento di consulenza  per operatrici  dei servizi sociosanitari alla casa di Comunità di Viadana condotta da Mia; in programma un laboratorio per minori a cura di Telefono Rosa.

Formazione operatori

È stato organizzato un percorso formativo per gli operatori dei servizi sociosanitari e centri antiviolenza, In collaborazione con CADMI di Milano.

Obiettivo: migliorare la capacità di lavoro integrato. Prenderà il via il 7 novembre e si svolgerà bella sede del Parco del Mincio a Cittadella (Mantova). È inoltre in fase di definizione un progetto per sensibilizzare i professionisti ospedalieri.

Comunicazione

Nell’ambito del progetto Arte in ospedale, curato dall’Area ufficio stampa e comunicazione di Asst, sarà realizzato un dipinto murale all’ospedale di Mantova. L’obiettivo è quello di sensibilizzare la cittadinanza attraverso il linguaggio dell’arte. Nello stesso ambito, per il sottoprogetto Museoterapia, sono state organizzate visite a Palazzo Ducale, condotte dalle guide del museo, a cui parteciperà un gruppo di donne dell'area fragilità, con problematiche che vanno dalla violenza ai disagi psicologici e altre problematiche, seguite dai consultori familiari di Asst e dai centri antiviolenza della provincia (Cav, Centro donne Mantova, Telefono Rosa, Mia di Casalmaggiore).

Si tratta di due percorsi proposti per il mese di dicembre e marzo, che si snodano attorno alla figura di Isabella d’Este, donna forte, ma al contempo fragile che può stimolare una riflessione da parte delle partecipanti. Durante la visita, le donne saranno inoltre coinvolte in un’esperienza di scrittura autobiografica, legata alle emozioni suscitate dalle immagini e dai racconti, stimolata da un’assistente sociale.

Una campagna di comunicazione multicanale, promossa a partire dall’autunno, sarà veicolata mediante un’immagine coordinata dedicata, che contraddistinguerà tutto il materiale di comunicazione.

In vista della Giornata internazionale dedicata al contrasto della violenza sulle donne (25 novembre) saranno lanciate due call to action, rivolte ai professionisti di Asst.

  • La prima riguarderà tutti gli operatori, che saranno invitati a indossare un nastro rosso al polso e a scrivere uno slogan di solidarietà su una mano, inviando foto o brevi video all’account whatsapp di Asst per la diffusione tramite i social.
  • La seconda call to action sarà dedicata alle sole professioniste donne, alle quali verrà chiesto di inviare tramite form anonimo all’Area Ufficio Stampa e Comunicazione frasi sessiste o mobbizzanti che hanno sentito pronunciare nei loro confronti. Con queste frasi sarà realizzata una campagna di comunicazione dedicata destinata ai social.
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