Il primario Giuseppe De Donno ha disattivato il suo account Facebook: giallo dopo le polemiche e le fake news
Il primario di pneumologia del Poma, dopo una forte esposizione mediatica, ha scelto il silenzio.
Il primario di pneumologia del Poma, Giuseppe De Donno, ha disattivato il suo profilo Facebook. Un gesto che ha scatenato i complottisti dopo una serie di notizie imprecise che si sono rincorse sull'argomento. Proviamo a riavvolgere il nastro.
Giuseppe De Donno e il plasma iperimmune
Nelle ultime settimane l'attenzione mediatica si è focalizzata sul Poma, in seguito agli incoraggianti risultati (ancora da sistematizzare a livello scientifico) legati ad una possibile cura contro Covid-19 attraverso il plasma iperimmune ottenuto da pazienti guariti dal virus. In particolar modo aveva ottenuto grande eco mediatica la vicenda di una donna gravida che si è negativizzata attraverso questa procedura. Giuseppe De Donno, direttore della Pneumologia dell’ospedale di Mantova, si era mostrato entusiasta: “Dopo la terapia con il plasma, il miglioramento è stato decisivo. I due tamponi che le abbiamo effettuato sono negativi”.
De Donno a Porta a Porta
Giuseppe De Donno, primario di Pneumologia del Carlo Poma, è stato ospite anche del programma di Rai 1 “Porta a Porta”, dove gli è stato chiesto di parlare e spiegare il programma sperimentale con il plasma iperimmune portato avanti dall’Ospedale di Mantova e dal San Matteo si Pavia. Su 58 pazienti trattati con il plasma dei guariti, ha spiegato il Primario, 58 sono guariti: tutti.
De Donno, rispetto ai protocolli richiesti per il siero, nel corso della trasmissione ha precisato:
“Sarebbe un sogno poter aspettare studi standardizzati e protocollati, ma il tempo non c’è e non c’era. Per questo non capisco perché per i farmaci non si chiedano i protocolli e per il siero invece sì. Ci sono altri 11 pazienti a Padova e 3 a Crema, trattati in questi giorni che stanno dando gli stessi risultati che abbiamo ottenuto noi. Gli stessi pazienti una volta curati con il plasma ci dicono che dopo un’ora dal trattamento stanno meglio”.
La precisazione dell'Asst di Mantova sui Nas
E in merito alla notizia circolata nei giorni scorsi, in cui i Nas avrebbero fatto partire delle indagini sul protocollo, l'Asst di Mantova ha diffuso una nota:
"L’ASST di Mantova ha aderito al progetto per l’utilizzo del plasma iperimmune in collaborazione con il Policlinico San Matteo di Pavia. La collaborazione è proseguita fruttuosamenteraggiungendo gli obiettivi previsti dalla sperimentazione. Il principal investigator Cesare Perotti, direttore del Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del San Matteo, sta in queste ore concludendo il report definitivo da sottoporre alla comunità scientifica. Preso atto che i primi dati sono risultati molto incoraggianti si ritiene opportuno, seguendo il metodo scientifico, rimandare al momento della pubblicazione l’esame accurato dei risultati.
Riguardo ad altri temi emersi negli ultimi giorni, si precisa che all’ASST di Mantova sono state semplicemente richieste informazioni di natura generica sul sito e la natura della sperimentazione, proprio a seguito delle notizie riportate dalla stampa. Non c’è stato però alcun accesso alla struttura da parte dei Nas."
Account Facebook disattivato
In seguito a questa catena di eventi si arriva alla scelta per primario di disattivare il proprio profilo Facebook. Una scelta che ha scatenato i complottisti sul web. Non è la prima volta, considerando la delicatezza dell'argomento, che un esponente della comunità scientifica decide di sfilarsi dalla baraonda mediatica: restando in tema di Covid-19 la stessa scelta era stata fatta dalla dottoressa Maria Rita Gismondo, dell'ospedale Sacco, in seguito a una querelle con l'infettivologo Roberto Burioni scaturita in seguito ad alcune affermazioni della donna che aveva accomunato il nuovo Coronavirus a un'influenza.