I carabinieri di Mantova celebrano l'anniversario dell'Arma: il bilancio territoriale dell'ultimo anno
L’Arma dei Carabinieri, nel periodo 1° giugno 2020-31 maggio 2021, ha proceduto per il 84% dei reati consumati in Mantova e Provincia.
Si è svolta ieri mattina, 5 giugno, presso la caserma di via Chiassi, sede del Comando Provinciale, la commemorazione del 207° Anniversario di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Anche quest’anno l’emergenza Covid-19 ha determinato un contenimento
dei festeggiamenti, di partecipazione e di svolgimento, pertanto alla cerimonia erano presenti il Comandante Provinciale di Mantova, Col. Antonino Minutoli, e il Prefetto della Provincia di Mantova, Dott. Michele Formiglio. Deposta la corona d’alloro al cippo dedicato ai “Caduti dell’Arma dei Carabinieri”, è seguito un breve saluto e discorso da parte del Comandante Provinciale, oltre che un suo ringraziamento, a cui si è aggiunto quello del Prefetto, a tutti i Carabinieri del Comando Provinciale per l’instancabile attività quotidiana posta in essere per i cittadini.
Attività operativa sul territorio
L’ottimo andamento registrato nel secondo semestre del 2020 è proseguito nel 2021. L’Arma dei Carabinieri, nel periodo 1° giugno 2020-31 maggio 2021, ha proceduto per il 84% dei reati consumati in Mantova e Provincia (il totale dei reati commessi in
provincia è stato di 9.803). Confrontando i dati relativi agli interventi dell’Arma, in relazione al periodo 1° giugno 2019-31 maggio 2020, si deve evidenziare la diminuzione dei:
- delitti: 9.803 (a fronte dei 10.978 per cui aveva proceduto nel 2020);
- furti: 3.068 (contro i 4.749 per cui aveva proceduto nel 2020).
Il prolungarsi del lockdown ha fatto registrare, purtroppo, un aumento dei reati per cui ha proceduto l’Arma dei Carabinieri in ambiente domestico, ad eccezione delle lesioni:
- lesioni: 304 (a fronte delle 334 del 2020);
- percosse: 73 (a fronte dei 64 del 2020);
- minacce: 365 (a fronte delle 314 del 2020);
- violenze sessuali: 26 (contro 22 del 2020).
Nel corso delle varie attività di polizia giudiziaria, sostenute da perquisizioni ed ispezioni a mezzi e persone, i carabinieri della Provincia di Mantova nel periodo in riferimento hanno tratto in arresto 281 persone e denunciate 2.700. Nell’ambito della sicurezza della circolazione stradale:
- sono state elevate 3.267 (1.963 nel 2020) contravvenzioni;
- sono stati rilevati 456 (312 nel 2020) incidenti stradali;
- sono state deferite in stato di libertà 115 (92 nel 2020) persone risultate positive ai test agli effetti dell’alcool o di sostanze stupefacenti durante la guida.
Nel settore del contrasto al consumo e spaccio di sostanze stupefacenti sono state:
- arrestate 23 persone e deferite in stato di libertà 61;
- sequestrate 25,5 kg. di sostanze stupefacenti (nel 2020 14,5 kg).
La recente normativa sul cd. Codice Rosso ha portato ad operare 1 arresto e 20 denunce.
L’impegno profuso da tutti i comandi stazione carabinieri della provincia per preservare le persone anziane dall’aumentato pericolo di essere vittima dei truffatori ha portato ottimi risultati: le truffe ai loro danni sono state 43, di cui scoperte 28. Considerando l’estensione della provincia, fondamentale il ruolo svolto dai comandi Arma con riferimento ai controlli per il rispetto delle DPCM in tema di contrasto al contagio del coronavirus: i servizi esterni del Comando Provinciale di Mantova, quotidiani ed articolati sulle 24 ore in tutta la provincia, hanno permesso (alla data del 31 maggio) di controllare 136.245 persone, di cui
- 1.310 sanzionate per l’inosservanza dell’art. 4 comma 1 del D.L. n.19;
- 919 per altri reati.
Controllati anche 1.252 esercizi commerciali, di cui 34 sanzionati.
In materia ambientale nel 2021 i Carabinieri Forestali hanno effettuato 724 controlli:
(+80,5%), che hanno determinato la contestazione di 88 illeciti amministrativi
(+120%) e la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 21 persone (+250%).
Criminalità organizzata
Per quanto attiene, invece, alla Criminalità Organizzata gli straordinari risultati conseguiti con l’indagine Pesci, svolta dal Nucleo Investigativo, che ha portato alla disarticolazione di una “ndrina”, costituitasi in provincia come articolazione della locale madre “Cutrese”, del clan mafioso “Grande Aracri”, ha permesso di addivenire ad ulteriori sequestri, realizzati unitamente alla DIA di Brescia, e di sviluppare un tale patrimonio info-investigativo sulla radicalizzazione nel territorio della provincia del fenomeno mafioso che l’attenzione del reparto e le relative indagini rimarranno orientati al contrasto proprio della ndrangheta e della criminalità organizzata in genere. L’attuale periodo di crisi economica contribuisce di certo a rendere più vulnerabili e quindi penetrabili realtà societarie attive nella nostra provincia.