rubata una collana d'oro

Furto con la tecnica dell'abbraccio: anziana truffata dopo aver fatto la carità

I Carabinieri sono riusciti a risalire ai responsabili denunciandoli.

Furto con la tecnica dell'abbraccio: anziana truffata dopo aver fatto la carità
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Furto con la tecnica dell'abbraccio: denunciati un uomo e una donna dai Carabinieri di Asola.

Era la mattina di domenica 27 dicembre 2020 quando una anziana donna decide di recarsi in chiesa in compagnia della figlia per assistere alla santa Messa. All’uscita dalla chiesa l'anziana viene però avvicinata da una donna che le chiede l’elemosina. L’anziana decide di farle la carità e di donarle qualche euro. E' così che la mendicante, successivamente identificata in Z.E. 43enne di etnia Rom domiciliata nel Bresciano, ha subito colto la palla al balzo mettendo in atto un disegno criminoso già collaudato.

Le offre una maglietta per ringraziarla ma di nascosto le ruba la collana d'oro

Approfittando dell’età avanzata della vittima la truffatrice cerca di donarle una maglietta colorata in segno di ringraziamento per l’offerta ricevuta. Ma di generosità c’è ben poco dietro questo gesto, il quale aveva infatti come unico intento quello di portarle le braccia al collo dell'anziana per sottrarle la collana in oro. Infatti, dopo essersi avvicinata con la scusa di volerle poggiare la maglia sul corpo per verificare se la misura fosse giusta, con movimento fulmineo la mendicante ha ha sganciato con destrezza la collana dileguandosi velocemente.
All’anziana donna sono bastati pochi secondi per capire che qualcosa non andava e che la sua collana era stata asportata. In tale frangente, mentre stava cercando aiuto, un uomo, che poi si è scoperto essere il complice della mendicante, si è avvicinato all’anziana e, con la scusa di chiederle l’elemosina, ha cercato di depistare l’anziana sulla via di fuga della complice.

L'anziana ha chiesto subito aiuto

Ma l’anziana non si è fatta ingannare e a gran voce ha chiesto aiuto attirando subito l’attenzione della figlia e dei presenti che, avendo capito quanto accaduto, hanno annotato alcune cifre della targa della vettura utilizzata dai due malviventi per scappare.

Le indagini dei Carabinieri

I Carabinieri di Asola quindi, grazie alle testimonianze dei presenti e all’ottima qualità delle immagini ricavate dal sistema di vide sorveglianza installato nel comune di Casalmoro, sono riusciti a risalire alla targa del veicolo utilizzato per la fuga e a diramarla a tutti i Comandi Arma della zona per l’identificazione degli occupanti.
Infatti, a distanza di due giorni, il veicolo è stato rintracciato in provincia di Brescia e fermato, e gli occupanti identificati.

Denunciati un uomo e una donna

I Carabinieri di Asola, ricevuta la comunicazione con le generalità e le immagini dei presunti autori della truffa le hanno mostrate alla vittima che li ha subito riconosciuti quali autori del reato denunciato.
Per quanto accertato Z.E. e R.V., entrambi 43enni di origine Rom, domiciliati nel bresciano, gravati da numerosi precedenti per furto con destrezza con la “tecnica dell’abbraccio”, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Mantova.

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