Sextortion

Flirta sui social con una ragazza e le invia foto intime, studente mantovano ricattato da due truffatori

I malviventi lo hanno obbligato a pagare soldi per evitare che i suoi scatti hot venissero inviati a parenti e amici

Flirta sui social con una ragazza e le invia foto intime, studente mantovano ricattato da due truffatori
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Prima il flirt via social, poi l’invio di foto intime e infine l’incubo del ricatto. È quanto accaduto a un giovane universitario della provincia di Mantova, finito nella rete di due estorsori che lo hanno adescato online e minacciato di diffondere le sue immagini hot.

Sextortion, flirta sui social e invia foto intime

Il ragazzo aveva conosciuto sui social una giovane con cui ha iniziato una conversazione che ben presto si è trasformata in un gioco seduttivo a sfondo sessuale. Dopo qualche giorno di messaggi sempre più spinti, la donna lo ha convinto a inviare foto compromettenti di sé. Una scelta che si è rivelata fatale.

Poco dopo, il tono è cambiato bruscamente. La seduzione si è trasformata in un caso di sextortion. I truffatori hanno minacciato di inviare le immagini intime dello studente ai suoi amici e familiari se non avesse pagato somme di denaro. Per rendere la minaccia ancora più reale, hanno davvero inoltrato alcune foto a un contatto della vittima.

Studente mantovano ricattato da due truffatori

A quel punto, preso dal panico, il giovane ha ceduto alla pressione e ha effettuato un primo pagamento. Ma il ricatto non si è fermato. Solo allora, ha deciso di denunciare tutto alla Polizia Postale di Mantova che ha subito avviato un’indagine. Grazie a un attento lavoro tecnico su flussi telematici e finanziari, gli investigatori sono riusciti a risalire ai due responsabili.

Si tratta di un 30enne di origine ivoriana residente nella provincia di Varese e di un 50enne italiano domiciliato a Torino. Entrambi sono stati denunciati per estorsione aggravata e le loro abitazioni perquisite su ordine della Procura di Mantova. Sono stati sequestrati strumenti di pagamento utilizzati per il ricatto e altro materiale utile all’inchiesta.

Le indagini e la denuncia

L’operazione è stata condotta con la collaborazione delle sezioni di Polizia Postale di Torino e Varese e il coordinamento del Centro Operativo di Milano. Il caso è solo l’ultimo di una lunga serie legata al fenomeno della sextortion, un meccanismo tanto semplice quanto devastante.

Si sfrutta l’intimità virtuale per ottenere foto o video privati che poi diventano arma di ricatto. Le autorità invitano a non cedere alla vergogna: denunciare subito è l’unico modo per spezzare il meccanismo.

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