Esplosione a Bulgarograsso: sindacati e ambientalisti tuonano
L’esplosione a Bulgarograsso dopo la tragedia della Lamina di Milano: Lombardia listata a lutto.
Gli ambientalisti: "Pesanti rischi derivanti dagli impianti che trattano i rifiuti".
Esplosione a Bulgarograsso: la situazione
Sono tornati a casa i feriti (solo uno all’ospedale non in gravi condizioni) dopo l’esplosione di ieri nello stabilimento dell’Ecosfera srl, ditta di recupero rifiuti e trattamento solventi di Bulgarograsso, in provincia di Como, che ha fatto scattare l’allerta anche per la diffusione di sostanze nell’atmosfera in un’ampia area. Un incidente che arriva a una manciata di giorni di distanza dalla tragedia della Lamina di Milano, dove tre operai sono morti dopo aver respirato esalazioni fatali.
Il monito dei sindacati
“L’ esplosione di due serbatoi da 30 metri cubi ognuno, contenenti acetone e acetato di etilene in lavorazione, avvenuta nell’azienda chimica di Ecosfera SRL di Bulgarograsso che tratta solventi e smaltimento di rifiuti speciali, ripropone in tutta la sua drammaticità il tema della sicurezza sul lavoro, dell’impatto ambientale delle aziende, della sostenibilità di alcune lavorazioni e della prevenzione. Non é ancora certo il numero totale dei feriti ma si sa che alcuni sono purtroppo sono molto gravi. A tutti i lavoratori coinvolti nell’incidente va la nostra solidarietà, unita al nostro impegno a considerare la sicurezza sul lavoro come il nostro primo obiettivo”, tuona la Cisl.
Le preoccupazioni ambientali
“Nell’attesa di capire quali siano state le effettive cause dell’esplosione di Bulgaro (e le reali conseguenze sulla qualità dell’aria), come associazione esprimiamo grande preoccupazione per i pesanti rischi derivanti dagli impianti che trattano i rifiuti. Il gravoso rischio intrinseco delle attività di trattamento rifiuti, unito alla possibilità di infiltrazione della malavita organizzata, deve far sì che a livello istituzionale venga messa in atto da subito una campagna straordinaria di verifica presso tutti gli impianti di trattamento rifiuti, in modo che incendi di questo tipo non si possano più verificare. L’azione deve comprendere l’accertamento di eventuali attività non autorizzate: infatti il business dei rifiuti richiama spesso a gestioni illegali, in cui l’unico interesse è quello di lucrare, a scapito di ambiente e salute pubblica. In campagna elettorale, anziché parlare di massimi sistemi, i politici dovrebbero chiarirci cosa intendono fare sia a livello regionale che nazionale per prevenire situazioni di questo tipo, che mettono a rischio la vita dei lavoratori, la salute dei cittadini e l’ambiente naturale”, sottolinea il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”. Questo fatto di gravità capitale si inscrive in un contesto già rovente: dopo i dati diffusi da Legambiente sul preoccupante livello di inquinamento della Lombardia, in cui Mantova spicca fra i territori più compromessi, sinistri di questo tipo non fanno che confermare la serietà dei campanelli d'allarme.