vincite sospette

Ma uno può vincere due volte in due settimane al gratta e vinci per 3 milioni? Secondo la Finanza no

Il sospetto è che l'uomo abbia ricevuto una soffiata da un dipendente della concessionaria adibita alla distribuzione dei “Gratta e Vinci”.

Ma uno può vincere due volte in due settimane al gratta e vinci per 3 milioni? Secondo la Finanza no
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E’ vero, la dea della fortuna è bendata ma di certo non lo è l’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia che, dopo aver scoperto che un uomo in soli 15 giorni era riuscito a vincere un totale di 3 milioni di euro al “Gratta e Vinci”, ha chiesto alla Guardia di Finanza di aprire un’indagine.

Due vincite milionarie al “Gratta e Vinci” a distanza di 15 giorni

Come racconta Prima Verona, ha veramente dell’incredibile la vicenda che vede protagonista T.G.R., 40 anni, muratore brasiliano di Monzambano e del suo amico, un 47enne di Caprino Veronese che a distanza di 15 giorni sono riusciti a vincere 1 milione e 2 milioni di euro grazie a due rispettivi “Gratta e Vinci”. Una vicenda che di certo non è sfuggita all’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia che ha richiesto l’intervento della Guardia di Finanza che ha aperto un’indagine.

Acquistati a Modena e Garda

Nello specifico è emerso che il primo “Gratta e Vinci” è stato acquistato a Modena dal 40enne il 4 marzo mentre il secondo a Garda 20 giorni dopo sempre dallo stesso uomo mentre era in compagnia del 47enne. A ritirare il denaro, in entrambi i casi è stato il 40enne. La Procura di Verona sta investigando e al momento i soldi sono stati sequestrati mentre il 40enne e il 47enne sono indagati.

Accusa di riciclaggio

Il sospetto è che il brasiliano abbia ricevuto una “soffiata” da parte di un dipendente della concessionaria adibita alla distribuzione dei “Gratta e Vinci”. C’è chi parla solo di fortuna e chi invece non ci crede minimamente. L'accusa ora è quella di riciclaggio

L’indagine prosegue, per ora le verifiche non hanno fatto emergere delle anomalie. La guardia di finanza ha effettuato degli approfondimento per rilevare la presenza di situazioni giuridicamente rilevanti che per ora, però, non sono ancora emerse e che potrebbero coinvolgere più persone.

L'indagine è partita da una segnalazione dell’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia insospettitasi dopo che il 30 marzo era partito un bonifico da 800mila euro verso il Brasile con la richiesta dell’emissione di un assegno da 80mila euro da destinare a una terza persona.

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