Dopo Bresso, allarme legionella anche nel Bresciano
La fortuna di un turista olandese è stata avere un amico medico al fianco che ha intuito i sintomi.
Scatta anche nel Bresciano l’allarme legionella: un turista olandese è ricoverato in ospedale a Ome, sul lago d’Iseo.
Allarme legionella sul lago d’Iseo
Si trovava in vacanza in campeggio sul lago d’Iseo e – ma è ancora tutto da verificare – avrebbe contratto la malattia durante un giro su una barca a noleggio.
E poi, imporvvisamente febbre, mal di testa, brividi, dolori muscolari: la fortuna è stata avere un amico medico al fianco che ha intuito i sintomi della malattia del legionario. Il ricovero in ospedale a Ome e la diagnosi a confermare il tutto. Per fortuna una forma lieve, solo cinque giorni di prognosi.
I precedenti recenti a Bresso
L’Ats Brescia ha avviato immediatamente un’inchiesta epidemiologica, ma lo scenario è fortunatamente ben diverso (nel Bresciano 27 casi in tutto l’anno, nella norma) rispetto alla vera e propria (e misteriosa) emergenza scoppiata in luglio a Bresso, nel Milanese.
Ben 40 i cittadini dell’hinterland meneghino che hanno contratto il batterio, due gli anziani morti.
“Negli ultimi giorni non sono stati segnalati nuovi casi a Bresso e questo, con tutte le cautele del caso, ci fa ben sperare che l’emergenza stia rientrando. Dei 52 casi, poi, ad oggi registrati, 45 pazienti fortunatamente si sono ristabiliti e sono stati dimessi dagli ospedali”.
Così l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera.
Indagini ancora in corso
La curva epidemica insomma si è fermata, resta il mistero su come l’esplosione virulenta sia partita. Una task force sta mappando tutto il territorio senza escludere alcuna ipotesi. Proseguono senza sosta anche le attività di controllo del laboratorio di Prevenzione dell’Ats di Milano dove sono in corso le analisi colturali di 568 campioni prelevati da 50 abitazioni e 45 siti sensibili. L’obiettivo è riuscire a trovare la fonte del contagio nel più breve tempo possibile e dare risposte certe ai cittadini.