Donna sequestrata e rinchiusa per due settimane in un cassone per le mele
Arrestato il suo datore di lavoro con il quale aveva anche una relazione sentimentale.
Donna sequestrata e rinchiusa per due settimane in un cassone per le mele. Protagonista una 44enne polacca. Arrestato il suo compagno e datore di lavoro.
Sequestrata e rinchiusa
Un imprenditore agricolo di 53 anni è stato arrestato con l'accusa di sequestro di persona e tortura. L'uomo ha tenuto segregata una donna polacca di 44 anni per due settimane, rinchiudendola in un cassone per contenere le mele. Il fatto è successo nelle campagne veronesi ai confini con l'autostrada Milano-Venezia e la provincia di Mantova.
Le urla
Nella mattinata di martedì 28 agosto alcuni uomini che stavano lavorando in autostrada hanno udito una donna che chiedeva soccorso dal campo adiacente a quel tratto di strada. Immediatamente hanno allertato la polstrada che, localizzate le urla, è intervenuta insieme ai carabinieri e ha salvato la donna dalle mani del suo aguzzino e del complice.
Scomparsa dal 14 agosto
La 44enne risultava scomparsa dal 14 agosto e sulla stessa i carabinieri erano già attivi per la ricerca. Da quanto emerso, la donna era segregata in quella cassa e sulla stessa era stato legato un telo di nylon con delle cinghie che le hanno fatto vivere quattordici giorni tra il freddo, l’umidità e il caldo afoso, il tutto amplificato dalla plastica. Spaventata, denutrita e sporca perché solo nelle giornate “fortunate” le venivano portate una mela e, qualche volta, anche una bottiglietta d’acqua.
Gli aguzzini
A metterla in quelle condizioni sono stati il compagno, T.N. un alto atesino classe 1965, e il dipendente complice, N.P. un operaio polacco classe 1986 che lavorava in quel campo, molto probabilmente in seguito a un litigio. La vittima ora è lontana dall’incubo e si trova in una struttura protetta.