cronaca

Dipendenti in nero e nessuna sicurezza sulla lavorazione delle carni, azienda sospesa a Ponti sul Mincio

Applicate sanzioni amministrative per circa 13mila euro

Dipendenti in nero e nessuna sicurezza sulla lavorazione delle carni, azienda sospesa a Ponti sul Mincio

Durante i controlli è emerso anche l’utilizzo di personale fornito da un’altra ditta, impiegato in modo irregolare e senza le tutele previste.

Dipendenti in nero e nessuna sicurezza per le carni

A pochi giorni dallo scandalo suscitato dall’inchiesta di Report al Macello Bervini di Pietole, è stato sospeso uno stabilimento specializzato nella lavorazione e conservazione delle carni di Ponti sul Mincio, sempre in provincia di Mantova. L’azienda è stata costretta a sospendere le attività a seguito di una serie di verifiche.

I controlli hanno infatti evidenziato problemi significativi sia nella gestione del personale sia nel rispetto delle norme sulla sicurezza alimentare. L’azienda, gestita da un 41enne di origine algerina residente nel comune, impiegava infatti diversi lavoratori senza aver effettuato la necessaria valutazione dei rischi.

L’intervento dell’autoritànell’azienda

Azienda sospesa a Ponti sul Mincio

Durante i controlli è emerso anche l’utilizzo di personale fornito da un’altra ditta, impiegato in modo irregolare e senza le tutele previste. Entrambi i titolari delle due società – quella di Ponti sul Mincio e quella con sede nella provincia di Verona – sono stati segnalati all’autorità giudiziaria: il primo per le violazioni in materia di sicurezza e gestione dei dipendenti, il secondo anche per la produzione di documentazione sulla sicurezza risultata poi falsa.

Parallelamente, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità insieme ad ATS Val Padana hanno svolto approfondimenti sul rispetto dei requisiti della legislazione alimentare nell’ambito della filiera della carne.

Le verifiche hanno messo in luce carenze rilevanti nella formazione del personale addetto e nella documentazione indispensabile per garantire la corretta gestione sanitaria degli alimenti.

Sanzioni da 13mila euro

Alla luce delle irregolarità riscontrate, il NAS ha richiesto la sospensione del riconoscimento per le attività di importazione ed esportazione dello stabilimento. L’ATS ha successivamente emesso un’ordinanza che ha disposto la chiusura temporanea dell’impianto.

Complessivamente sono state applicate sanzioni amministrative e ammende per circa 13mila euro. La vicenda riporta l’attenzione sull’importanza di un controllo rigoroso degli ambienti di lavoro e delle procedure che regolano un settore delicato come quello della trasformazione delle carni.