Denunciati 3 mantovani: avevano postato commenti offensivi su Forze dell'Ordine e Magistratura
L'accusa è Vilipendio della Repubblica e delle Istituzioni.

Denunciati per Vilipendio della Repubblica e delle Istituzioni per i commenti offensivi contro magistratura e forze dell'ordine.
Tutti italianissimi gli uomini che hanno postato i commenti offensivi
Tre uomini, di età compresa tra i 22 ed i 52 anni, tutti italiani e residenti in Provincia di Mantova, sono stati denunciati dalla Digos virgiliana, coadiuvata dalla Polizia Postale, per il reato di “Vilipendio della Repubblica e delle Istituzioni”, per aver postato su pagine Facebook di libera consultazione, appartenenti ad organi di informazione, frasi e commenti offensivi e denigratori nei confronti di Magistratura e Forze dell’Ordine.
Gli haters di forze dell'ordine e magistratura
Utilizzando il loro profilo Facebook i tre “haters”, in relazione a tre distinti fatti di cronaca pubblicati sul “web” nel periodo dal 26 giugno al 6 luglio 2019, si sono infatti lasciati andare — nell'apposita sezione dedicata ai commenti dei lettori - a frasi gravemente offensive ed oltraggiose contro le Istituzioni dello Stato che si erano occupate, ciascuno per la parte di competenza, di quelle vicende.
In particolare:
- articolo relativo alla violenza denunciata alla fine di giugno 2019 da una ragazza, consumata dopo una serata trascorsa in una nota discoteca mantovana: in questo caso, il 52enne “hater” ha scritto frasi contenenti insulti gravemente denigratori nei confronti della Magistratura;
- articolo relativo al ritrovamento e sequestro da parte della Polizia di Stato di un quantitativo di sostanza stupefacente e di un coltello, in uno dei parchi cittadini: il 22enne “odiatore” ha commentato con espressioni lesive delle Istituzioni e degli appartenenti alle Forze di Polizia;
- articolo relativo alla chiusura di un esercizio pubblico di Mantova — nei primi giorni di luglio, ai sensi dell’art.100 TULPS — dopo che la Polizia Amministrativa della Questura aveva appurato l'avvenuta somministrazione di bevande alcoliche a minorenni: il 40enne “hater” - in questo caso - se l'è presa con la Polizia, postando frasi contenenti gravissimi insulti nei confronti delle Istituzioni e dei suoi appartenenti.
Anche il like a un commento diffamatorio è reato
Oltre alla specifica fattispecie di reato che vede come parti lese le Istituzioni dello Stato, è bene ricordare che gli insulti su Facebook integrano sempre il reato di “diffamazione”, e che basta condividere con un “like” un contenuto diffamatorio per commettere il reato, come ha stabilito la Corte di Cassazione con una Sentenza dello scorso 12 dicembre.