Viadana

Delitto Viadana, scatta l'autopsia per fare luce sulle cause della morte di Maria Campai

Proseguono intanto gli accertamenti: si cerca il cellulare della 42enne e avanti con le analisi di Ris di Parma

Delitto Viadana, scatta l'autopsia per fare luce sulle cause della morte di Maria Campai
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Nel pomeriggio di oggi, martedì 1 ottobre 2024, l'autopsia sul corpo della 42enne Maria Campai per fare luce sulle cause del decesso. Proseguono le indagini dei Cc.

Oggi l'autopsia sul corpo della 42enne

Verrà eseguita nel pomeriggio di oggi, martedì 1 ottobre 2024, l’autopsia sulla salma della 42enne Maria Campai, trovata senza vita giovedì 26 settembre 2024 nel cortile di una villetta disabitata in via Monteverdi a Viadana. Per la morte della 42enne ora è nel carcere minorile Beccaria di Milano un 17enne, residente nel condominio a fianco alla villetta: per lui le accuse sono di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere.

L’esame autoptico verrà eseguito alle camere mortuarie dell’ospedale Carlo Poma di Mantova dal medico anatomopatologo Antonello Cirnelli di Venezia.

Maria Campai, a sinistra, e a destra un selfie che il 17enne aveva condiviso sui social qualche tempo fa
Maria Campai, a sinistra, e a destra un selfie che il 17enne aveva condiviso sui social qualche tempo fa

Lo stesso medico già nella giornata di sabato 28 settembre 2024 sempre all'ospedale di Mantova aveva eseguito una tac sul corpo della 42enne: dall’accertamento diagnostico era emerso come la vittima di femminicidio non avesse fratture o ossa rotte. È quindi ipotizzabile che sia stata uccisa per strangolamento.

Sarà in ogni caso l'autopsia a stabilire con precisione le cause del decesso.

Il mistero del cellulare della 42enne

Nel frattempo i carabinieri della Compagnia di Viadana e del Nucleo investigativo di Mantova stanno lavorando su più fronti, al fine di fare luce su aspetti non ancora chiari.

Anzitutto, il cellulare della 42enne. Il telefono non è ancora stato trovato. Il 17enne, ieri durante l’interrogatorio di garanzia in Tribunale a Brescia, avrebbe ammesso di essere l’autore del messaggio, inviato dal dispositivo di Campai e indirizzato alla sorella, nel quale la vittima spiegava di essere “con un uomo amabile” e che in pratica avrebbe fatto rientro a Parma in taxi. Il 17enne avrebbe spiegato di aver messo il cellulare in un sacchetto e poi gettato nel bidone dell'immondizia del vicino: va da sé che ritrovare oggi un cellulare gettato nella spazzatura dieci giorni fa, è un'impresa di non poco conto.

I Ris sul luogo del delitto
I Ris sul luogo del delitto

In secondo luogo i carabinieri stanno svolgendo accertamenti per appurare se il 17enne accusato abbia eventualmente fatto tutto in autonomia o se, nel caso le accuse nei suoi confronti venissero provate, abbia avuto dei complici.

In particolare sarebbero in corso verifiche sulla posizione di suo padre, che avrebbe dichiarato che quel giovedì 19 settembre 2024 il 17enne era sempre rimasto in casa.

Da ultimo verranno eseguiti controlli anche sugli indumenti che il giovane indossava quel giovedì. È stato lui stesso a indicare ai carabinieri, durante una perquisizione in casa, quali vestiti aveva addosso.

Proseguono le analisi dei Ris

Intanto proseguono le analisi dei Ris di Parma, che ieri lunedì 30 settembre 2024 hanno svolto a Viadana un sopralluogo durato circa tre ore. I militari hanno prelevato campioni biologici e campioni del sangue trovato all’interno del garage sequestrato: possibile che le tracce ematiche appartengano alla 42enne.

L'esterno della villetta in cui è stato trovato il corpo

Sono in corso verifiche anche su vari oggetti che si trovano in garage: in particolare all’interno i carabinieri del Ris hanno trovato un divano, dove è possibile si sia consumato il rapporto intimo tra il 17enne e la 42enne, un tappetino per fare ginnastica e diversi attrezzi da palestra.

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