Controlli antiprostituzione a Mantova: sanzionata una "lucciola"

Individuata in via Verona dalla polizia: già partito l'iter per il rimpatrio.

Controlli antiprostituzione a Mantova: sanzionata una "lucciola"
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Controlli antiprostituzione a Mantova: sanzionata una "lucciola". Individuata in via Verona dalla polizia: già partito l'iter per il rimpatrio.

Controlli senza sosta

Proseguono senza sosta i controlli della Questura per contrastare il fenomeno della prostituzione esercitata su strada, fenomeno che genera un’elevata percezione di "insicurezza" nei cittadini e nei residenti delle zone interessate.

Lucciola individuata e sanzionata

Nel corso di tale attività, la Volante ha fermato, la scorsa notte, una trentenne di origine nigeriana che, presso un'area di servizio di via Verona, cercava di attirare l'attenzione di possibili "clienti" indossando abiti succinti, ed esibendo - in maniera inequivocabile - parti del corpo.

Il regolamento comunale

Gli operatori hanno proceduto ad applicare alla donna il regolamento comunale di polizia urbana di Mantova, che prevede, per chi esercita il meretricio su strada, una sanzione amministrativa pecuniaria di 200 euro. Nei confronti della donna, irregolarmente presente sul territorio nazionale, sono state immediatamente avviate le pratiche per l’espulsione.

 

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Francostars

Affermo che, anche con le nuove disposizioni legislative, le Ordinanze Sindacali ed i Regolamenti di Polizia Urbana devono essere conformi ai principi generali dell'Ordinamento, secondo i quali la prostituzione su strada non può essere vietata in maniera vasta ed indeterminata. Di conseguenza, i relativi verbali di contravvenzione possono essere impugnati in un ricorso. In più per le medesime ragioni, i primi provvedimenti suddetti non possono essere emessi per problematiche permanenti ed i secondi non possono riguardare materie di sicurezza e/o ordine pubblico. P.S. I relativi soggetti possono essere sanzionati per evasione fiscale, anche per le tasse locali (art. 36 comma 34bis Legge 248/2006, come chiarificato dalla Corte Costituzionale con la Sentenza n. 141/2019).

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