Nuovo fronte di guerra

Conflitto Israele-Hamas, la comunità ebraica di Mantova: "Difficile contattare parenti e amici che vivono là"

Il presidente Aldo Norsa però rassicura: "Nessun mantovano è bloccato nelle zone del conflitto"

Conflitto Israele-Hamas, la comunità ebraica di Mantova: "Difficile contattare parenti e amici che vivono là"
Pubblicato:
Aggiornato:

Dopo la guerra tra Russia e Ucraina, tutto il mondo è ancora col fiato sospeso per il nuovo e acceso fronte di conflitto che da questo sabato, 7 ottobre 2023, si è aperto tra Hamas e Israele. Il clima di tensione è salito alle stelle dopo il lancio di almeno 2.200 razzi da Gaza, a cui hanno fatto seguito le incursioni in territorio israeliano da parte dell'organizzazione politica e paramilitare palestinese islamista. L'ultimo bilancio su morti e feriti, che purtroppo si aggiorna continuamente, parla di 700 vittime, oltre 2mila feriti e più di 100 rapiti tra le fila israeliane, mentre sarebbero quasi 500 i palestinesi morti e 2.300 i feriti.

"Cittadini di Israele siamo in guerra e non è solo un'operazione, è proprio una guerra - ha dichiarato da subito il primo ministro d'Israele Benjamin Netanyahu - Risponderemo alla guerra con irruenza e un'ampiezza che il nemico non ha conosciuto finora. Il nemico pagherà un prezzo che non ha mai dovuto pagare. Vinceremo".

Tutto il mondo, come detto, segue con apprensione gli sviluppi di questo nuovo conflitto bellico, opponendosi con fermezza a un situazione che sta portando solo morte e distruzione. Aldo Norsa, presidente della Comunità Ebraica di Mantova, interpellato sul tema, allineandosi alla posizione dell'Ucei (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), ha dichiarato:

"Siamo sconvolti da quanto accaduto. Al momento risulta difficile mettersi in contatto con parenti e amici che vivono là".

Conflitto Israele-Hamas: "Difficile contattare parenti e amici che vivono là"

Dolore, tristezza, rabbia e ferma opposizione. Sono questi i sentimenti e gli stati d'animo che anche la Comunità Ebraica di Mantova, attraverso le parole del suo presidente Aldo Norsa, ha voluto manifestare riguardo il nuovo fronte di conflitto che si è aperto tra Israele e Hamas, l'organizzazione politica e paramilitare palestinese islamista.

"Ciò che si sta verificando in Israele ci sconvolge e ci lascia senza parole - ci dice Aldo Norsa - La situazione è davvero allarmante, al punto tale che risulta molto difficile mettersi persino in contatto con le persone, parente o amici, che vivono là. Ho provato anche personalmente a chiamare alcuni conoscenti, ma tutti i miei tentativi sono stati vani. Le linee sono riservate".

In riferimento a eventuali cittadini mantovani che si trovano nelle terre del conflitto, però, arriva una rassicurazione:

"Fortunatamente non ci sono cittadini mantovani bloccati in Israele - ci dichiara - anche se la situazione è problematica anche per tantissimi ex mantovani che ora risiedono lì da anni".

Il comunicato dell'Ucei

Il presidente della Comunità Ebraica mantovana Norsa, poi, si allinea in tutto e per tutto al comunicato stampa diramato in queste ore dall'Ucei (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane):

"Siamo sconvolti e distrutti dalle dolorosissime immagini e notizie che ci hanno raggiunto in queste ultime due giornate con l’attacco subito da Israele durante lo shabbat e la festa di Simchat Torah, scatenando contro la popolazione civile e il territorio dello Stato di Israele un massacro perpetrato di casa in casa, trucidando interi nuclei famigliari e deportando a Gaza come trofei e scudi umani decine e decine di neonati, ragazzi donne e anziani, oltre a militari impegnati nella difesa. Alle famiglie che hanno perso i loro cari il nostro fraterno cordoglio unendoci al dolore e allo strazio dell’intero popolo.

In poche ore Israele si è trovata sotto totale attacco, violata nei propri confini e libertà statuite da tutte le norme di diritto internazionale, travolta da una barbarie smisurata da Hamas un’organizzazione terroristica finanziata da diversi paesi – primo fra tutti l’Iran - che progetta ed esegue la distruzione totale di Israele e di tutte le Comunità ebraiche nel mondo.

Ribadiamo con forza il diritto dello Stato di Israele di difendere il proprio territorio - definito sulla base di storici accordi internazionali e di pace - e la legittimazione ad attivarsi a tutti i livelli per sradicare questa minaccia che riguarda tutta la regione mediorientale e le democrazie di tutto il mondo.

I palestinesi hanno ricevuto tutta la Striscia di Gaza, così come altri territori, nella speranza che possano divenire luoghi di crescita e sviluppo per vivere a fianco al popolo di Israele ma a quanto vediamo accade esattamente il contrario: i leader palestinesi invece di coltivare frutti di pace per le future generazioni seminano odio e generano terrore con il sostegno di molti Paesi non solo arabi. Questo è il risultato di chi mette fin dalla nascita un fucile in mano ai propri neonati anziché nutrirli di valori e amore per la vita propria e altrui. Di chi trasforma moschee, scuole, e aree residenziali in arsenali e centro di comando dell'odio.

L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e le sue 21 Comunità rivolgono un accorato appello a ogni cittadino e istituzione italiana affinché si unisca alla nostra incondizionata condanna di Hamas divenuta potenza statuale che non difende affatto i palestinesi ma anzi lancia una guerra a tutta Israele. L’Ucei chiede con forza che si sostenga il diritto di Israele ad esistere e a difendersi, arginando ogni tentativo di distorsione così tante volte subito anche nelle sedi europee e internazionali più rappresentative e dinanzi a qualsiasi foro internazionale. Non si tratta solo di un attacco terroristico, non è solo guerra sferrata contro inermi civili sotto migliaia di missili e fatti anche ostaggio, è un attacco alla civiltà.

D-o protegga i ragazzi, soldati, volontari e famiglie, impegnati nella difesa delle preziose vite e ogni palmo di terra di Israele, in queste precipitose ore, e porti guarigione alle migliaia di feriti in cura".

Uno dei più violenti atti di guerriglia della storia del conflitto

E' un'azione di guerriglia che rappresenta, come detto, un cambio di marcia nell'eterno conflitto tra Israele e miliziani di Hamas, una delle più violente degli ultimi anni, come riporta l'Istituto per gli studi di politica internazionale, paragonabile solo allo scoppio della guerra dello yom Kippur nel 1973 e avvenuta proprio all'alba del 50esimo anniversario del conflitto di quell'anno.

LEGGI: Che effetti può avere la guerra in Israele sull'Italia e perché si parla di benzina a 3 euro al litro

Seguici sui nostri canali