Individuati i responsabili

Coltello nell'asta della bandiera del Mantova: era un minorenne (lì col padre), denuncia e Daspo

Si tratta di un ragazzo di 17 anni (che aveva in mano il vessillo), del padre 43enne e di un loro amico di 51 anni

Coltello nell'asta della bandiera del Mantova: era un minorenne (lì col padre), denuncia e Daspo
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Le indagini che hanno fatto seguito al ritrovamento del coltello nell'asta di una bandiera del Mantova prima della partita contro il Padova hanno permesso di individuare e denunciare i tifosi cui apparteneva il vessillo con il pugnale al suo interno: si tratta di tre supporters biancorossi di 51, 43 e 17 anni contro cui sono scattate sia denunce, sia il provvedimento del Daspo.

Coltello nell'asta della bandiera: individuati tre tifosi del Mantova

Nel corso della giornata di oggi, venerdì 12 gennaio 2024, la Digos, su indicazione del questore di Padova, Marco Odorisio, ha notificato il provvedimento del Daspo ai tre tifosi del Mantova che, nella serata di lunedì scorso, 8 gennaio 2024, prima del match di Serie C tra i biancorossi e il Padova in trasferta allo stadio Euganeo, avevano nascosto un coltello all'interno dell'asta della loro bandiera.

Si tratta di tre supporters rispettivamente dell'età di 51, 43 e 17 anni. I tre erano giunti allo stadio di Padova a bordo di uno dei pullman organizzati dai tifosi biancorossi, che per l'occasione erano in circa 1.200. Al momento dell’ingresso nell'impianto sportivo, però, gli agenti del Reparto Mobile di Polizia, durante i controlli di routine, hanno fermato il 17enne proprio perché nel bastone del vessillo che stava tenendo in mano è stato rinvenuto un pugnale lungo 23 centimetri, con lama a doppio filo della lunghezza di 9 centimetri.

Nelle ore successive al ritrovamento, il fatto è stato raccontato sulla rete, diventando rapidamente virale sul Web, dalla pagina Facebook di Sap Padova (Sindacato autonomo di Polizia) che ha reso pubblico un filmato nel quale veniva proprio mostrata l'arma da taglio nascosta nell'asta della bandiera.

Denunce e Daspo dagli stadi

Il 17enne è stato subito fermato e identificato. Con lui anche il padre 43enne e un loro amico di 51 anni. I tre sono stati quindi denunciati: il 17enne alla Procura minorile per il porto d'arma, il padre 43enne per aver omesso di vigilare sul figlio e per essere entrato nello stadio senza attendere che il 17enne superasse i controlli al pre-filtraggio, mentre il 51enne per favoreggiamento personale. Nei loro confronti è stato emesso anche il Daspo: il 17enne non potrà più entrare negli stadi per tre anni consecutivi, mentre il 43enne e il 51enne per cinque anni di seguito.

Dopo che il video del coltello rinvenuto nell'asta della bandiera del Mantova è diventato ultra-virale su Internet, i rappresentanti della Curva Te Mantova hanno pubblicato un comunicato stampa nel quale hanno preso le distanze dai fatti accaduti:

"In merito al video al video che in questi giorni sta girando sui canali social - ha dichiarato la tifoseria organizzata - gli Ultras Mantova 1975 vogliono comunicare il proprio distacco e la totale estraneità sull'accaduto. Fatti di questo genere - aggiungono gli ultras mantovani - non possono essere tollerati in quanto non sono mai appartenuti e mai apparterranno alla nostra mentalità e lo dimostrano i confronti avuti negli anni con i nostri rivali.

La nostra storia si è fondata sulla lealtà e sul rispetto dei nostri nemici e mai siamo stati protagonista di atti infami o di uso di lame! Consapevoli che i veri ultras che ci conoscono sanno benissimo queste cose - concludono - condanneremo con tutte le forse qualsiasi atto di questo tipo. Da sempre e per sempre contro le lame!".

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