CRONACA

Bambino annegato in piscina durante l’oratorio estivo: ci sono nove indagati

Quella giornata di attività del "Grest" in piscina non sarebbe stata adeguatamente organizzata, secondo la procura

Bambino annegato in piscina durante l’oratorio estivo: ci sono nove indagati

La Procura di Cremona ha indagato nove persone, tra cui il parroco di Canneto sull’Oglio e un minorenne, per la morte di Leonardo Xu.

Nove indagati per la morte del piccolo Leonardo

Ci sono nove indagati per la morte di Leonardo Xu, il bambino di 10 anni di Canneto sull’Oglio annegato lo scorso mercoledì 18 giugno 2025 nella piscina di Torre de’ Picenardi, in provincia di Cremona, dove stava trascorrendo la giornata insieme ad amici e animatori del grest parrocchiale di Canneto. Nella giornata dello scorso lunedì 13 ottobre 2025 la Procura di Cremona ha notificato agli indagati l’avviso di chiusura delle indagini.

Tra le nove persone finite sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti cremonesi, ci sono il parroco di Canneto sull’Oglio, in quanto promotore e responsabile del grest, un ragazzino minorenne, per il quale è previsto un iter separato proprio in virtù della sua età, e la legale rappresentante della società che gestisce la piscina di Torre de’ Picenardi. Oltre a questi tre, gli altri soggetti indagati sono animatori e collaboratori del grest e bagnini, tutti (sia uomini che donne) di età compresa tra i 21 e i 48 anni residenti tra Canneto sull’Oglio, Acquanegra sul Chiese e Piadena Drizzona (quest’ultimo comune in provincia di Cremona).

Il piccolo Leonardo Xu
Il piccolo Leonardo Xu

Omicidio colposo in concorso: “Organizzazione non sufficiente”

Per tutti e nove gli indagati l’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo in concorso. In base alle indagini e agli accertamenti che il sostituto procuratore cremonese Andrea Figoni ha affidato ai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Casalmaggiore, in pratica quella giornata di attività del grest in piscina non sarebbe stata adeguatamente organizzata.

Come spiegato dal sostituto procuratore Figoni e dal procuratore capo Silvio Bonfigli, stando a quanto emerso dalle indagini i ragazzini non in grado di nuotare sarebbero stati oltre 30.

“Il problema è che essendoci così tanti ragazzini che non sapevano nuotare, si trattava di un’attività da considerarsi a rischio“, ha spiegato il pm Figoni.

In pratica, secondo quanto riscontrato dagli inquirenti, non sarebbe stata garantita la circolarità delle informazioni riguardo chi, del gruppo di ragazzini, sapeva nuotare e chi no. Secondo gli inquirenti quindi sarebbe stato necessario un maggiore controllo.

Chi accompagnava i minori, altri minorenni e pochissimi adulti, non aveva contezza di chi fosse capace o no di nuotare. Poi c’è l’omessa vigilanza di chi era sul posto, ovvero accompagnatori e bagnini che non si sono accorti di ciò che stava accadendo. I bagnini erano un numero sufficiente. Due, di cui il minore (indagato pure lui, ndr), erano a bordo vasca e uno al bar. Erano individuabili. Chiaro è che non hanno visto e non sono intervenuti“, ha spiegato sempre il sostituto procuratore Figoni.

La zona dove si trova la piscina di Torre de' Picenardi (clicca sull'immagine per navigare nella mappa)
La zona dove si trova la piscina di Torre de’ Picenardi (clicca sull’immagine per navigare nella mappa)

“Livelli dell’acqua non corrispondenti a quanto segnalato”

Nel corso delle indagini sono state svolte alcune verifiche anche sulla piscina stessa. In particolare gli inquirenti hanno appurato come nel punto dove Leonardo è annegato, il livello dell’acqua sarebbe stato contrassegnato a 140 centimetri. Nella realtà il livello sarebbe stato di 150 centimetri.

Considerato che, come verificato in sede di esame autoptico, la distanza dai talloni alle narici di Leonardo Xu era di 131 centimetri, forse se il livello dell’acqua fosse effettivamente stato di 140 e non di 150 cm, il piccolo cannetese magari avrebbe avuto modo di chiedere aiuto.

Nessuno invece si sarebbe accorto di nulla, fino a quando un ragazzino, pure minorenne, si è accorto di come Leonardo fosse sprofondato e lo ha recuperato portandolo di conseguenza in superficie.

La corsa all’ospedale di Bergamo e il decesso dopo due giorni

Come noto, il dramma si era verificato lo scorso mercoledì 18 giugno 2025. Verso le 14.30 era scattato l’allarme: il piccolo Leonardo, che viveva a Canneto sull’Oglio insieme ai genitori e ai fratelli, stava annegando in piscina.

Uno scorcio dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove il piccolo era stato ricoverato
Uno scorcio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove il piccolo era stato ricoverato

Una volta recuperato, sono scattati i soccorsi ma il piccolo non ha mai ripreso conoscenza. Sul posto, oltre ai carabinieri, erano arrivati i soccorritori del 118 che lo avevano portato in eliambulanza all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: anche qui, nonostante tutte le cure dei medici, non c’era stato nulla da fare. Il decesso era sopraggiunto dopo due giorni.