Armi e maxi spaccio di droga: arrestato pusher residente a Volta Mantovana
Il soggetto è lavora in un ristorante di San Pietro in Cariano sequestrato nell'ambito dell'operazione. Altri due in carcere 10 ai domiciliari
In carcere per spaccio un pusher residente a Volta Mantovana: coinvolto in una maxi operazione antidroga dei carabinieri di Verona.
Maxi operazione antidroga dei Cc
Un soggetto residente a Volta Mantovana è stato arrestato per spaccio di stupefacenti. Insieme a lui altri due soggetti sono finiti in carcere, mentre ulteriori dieci sono stati posti agli arresti domiciliari.
E' il risultato di una vasta operazione antidroga messa in atto nella giornata di ieri, lunedì 22 aprile 2024, dai carabinieri della Compagnia di Caprino Veronese che stavano indagando già dal 2022 su un giro di spaccio di cocaina in tutta la provincia di Verona.
All'epoca infatti venne arrestato un soggetto italiano che nello scantinato di casa propria, a Sant'Ambrogio di Valpolicella, teneva nascoste due pistole (una con matricola in parte abrasa), cocaina e bombe carta.
Giro di cocaina dal ristorante a tutta la provincia
Da quell'arresto per le due pistole partirono le indagini, che hanno portato alla luce un vasto giro di spaccio di cocaina con diramazioni praticamente in tutta la provincia di Verona.
Tale giro di spaccio, almeno secondo quanto appurato dalle indagini condotte dai carabinieri e coordinate dalla Procura di Verona, sarebbe partito dal ristorante "Mare del sud" di San Pietro in Cariano.
Il ristorante di San Pietro in Cariano finito nel mirino dei carabinieri
Proprio il ristorante, nel corso dell'operazione di lunedì 22 aprile 2024, è stato posto sotto sequestro. Secondo le indagini infatti il pubblico esercizio avrebbe svolto le funzioni di "base" per il giro di spaccio. Stando a quanto appurato dai Cc, la coca sarebbe stata nascosta all'interno del ristorante e da qui poi venduta agli acquirenti.
I camerieri-pusher
Oltre all'attività di servizio ai tavoli, i camerieri, sempre secondo gli accertamenti dei militari veronesi, avrebbero anche svolto l'attività di spacciatori. Tra questi anche uno dei tre soggetti finiti in carcere: un uomo di origine albanese (gli arrestati sono in parte albanesi e in parte italiani) residente a Volta Mantovana, che dista una quarantina di chilometri dalla località di San Floriano di San Pietro in Cariano, dove si trova il ristorante sequestrato.
Il soggetto smerciava, secondo le indagini, la coca dal ristorante nel resto della provincia di Verona.
Metodi estorsivi per recuperare i crediti
Nel corso delle attività dall’aprile 2022 sono anche state arrestate cinque persone in flagranza di reato, sequestrati 500 gr di cocaina nonché oltre 12mila euro frutto realisticamente dell’attività di spaccio.
La disponibilità di armi, l’elevato tenore di vita di alcuni degli indagati e non ultimo la modalità di gestione dell’illecito spaccio di cocaina, hanno sin da subito reso chiara la pericolosità dei soggetti coinvolti, dediti allo spaccio al dettaglio dello stupefacente che in talune circostanze, pur di recuperare i crediti da parte degli assuntori, hanno agito con modalità estorsive, reato che è contestato ad uno degli indagati.