Apicoltura, Rolfi: accordo con associazioni produttori
"Anche durante le feste comprare miele italiano, non quello sintetico cinese".
Apicoltura, Rolfi: accordo con associazioni produttori. Assessore Rolfi: "Produzione giù del 75%. Anche durante le feste comprare miele italiano, non quello sintetico cinese"
Apicoltura, Rolfi: accordo con associazioni produttori
Favorire l’utilizzo delle aree demaniali gestite da Ersaf adatte allo sviluppo dell’attività produttiva apistica; creare le condizioni affinché le aziende apistiche possano incrementare le aree di produzione e specializzazione qualitativa; favorire l’utilizzo delle api come indicatore della qualità ambientale e quali impollinatori con la possibilità di inserirle nelle buone pratiche agricole previste nel futuro Psr.
Questi i principali interventi previsti nell’accordo promosso dalla Regione Lombardia, attraverso l’ente regionale per i servizi ad agricoltura e foreste, con Apilombardia e Associazioni apicoltori lombardi. Ne ha dato notizia l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi.
“Il 2019 è stato l’anno peggiore del decennio. Le produzioni sono in picchiata. In media abbiamo registrato una calo del 75%, ma alcune produzioni sono state azzerate. La Regione ha aperto un tavolo ufficiale che ha portato a questo primo documento. Invito tutti a consumare anche durante le feste miele italiano e non quello sintetico cinese. Dobbiamo sostenere il settore, leggendo etichetta e acquistando con consapevolezza” ha dichiarato l’assessore.
La Regione e le rappresentanze delle aziende apistiche si impegnano dunque a dare continuità ai progetti esistenti di sviluppo e innovazione nel settore apistico lombardo, a predisporre uno studio per individuare aree di demanio per la moltiplicazione delle Api regina e la loro messa a disposizione agli apicoltori.
“ERSAF ha a disposizione importanti aree agricole e forestali del demanio regionale che possono essere valorizzate anche per favorire il nomadismo e la selezione mirata delle api - ha aggiunto Rolfi - Nell’accordo approvato metteremo a disposizione le aree più idonee del demanio regionale individuate dagli apicoltori per queste funzioni. Un modo concreto per agevolare una ativita fondamentale per il settore agricolo e la biodiversità, di cui la nostra regione è leader in Italia.”
Situazione produttiva Lombardia 2019 (dati Osservatorio Nazionale Miele)
ACACIA – In Lombardia si registrano produzioni estremamente scarse o nulle: Pavia 2-7 kg/alveare in pianura e 0 in collina, Cremona e Lodi 5-7 kg/alveare con rare “punte” massime di 10 kg/alveare, Bergamo 5 kg/alveare in pianura, produzione azzerata in collina. Brescia 5-7 kg/alveare con rare “punte” massime di 10 kg/alveare in pianura, produzione azzerata in collina. Como e Varese 0-3 kg/alveare, Monza Brianza 0-5 kg/alveare, Milano 3-7 kg/alveare con rare “punte” massime di 10 kg/ alveare, Mantova 3-5 kg/alveare in pianura, 2-4 kg/alveare in collina. Nessuna produzione in provincia di Lecco e Sondrio.
TIGLIO – tiglio di pianura 3-12 kg/ alveare, tiglio di montagna 12-20 kg/alveare.
CASTAGNO – I raccolti si sono attestati in media sui 10-15 kg/alveare.
ERBA MEDICA – In Lombardia i raccolti di erba medica si sono attestati su valori compresi in un’ampia forbice tra i 3 e i 10 kg/alveare.
MELATA – Rese praticamente nulle salvo qualche sporadico raccolto stimabile in circa 3 kg/ alveare.
MILLEFIORI D’ALTA MONTAGNA DELLE ALPI – In Lombardia le rese si sono attestate sui 6-7 kg/alveare.
RODODENDRO – Si stimano raccolti di 15 kg/alveare.
TARASSACO - Nella provincia di Bergamo si segnala una resa media di 4-5 kg.
MILLEFIORI PRIMAVERILE – Nelle zone di pianura si parla di produzioni a macchia di leopardo di millefiori primaverile a prevalenza di tarassaco comunque inferiori ai 5 kg/alveare spesso lasciato alle api per non dover ricorrere alla nutrizione che è stata invece necessaria dove l’importazione di nettari primaverili non è stata sufficiente.
MILLEFIORI ESTIVO - sono stati registrati raccolti di millefiori estivo piuttosto disomogenei e compresi nell’ampia forbice di 3-15 kg/alveare.
Purtroppo è aria fritta se non si impedisce l'uso dei neonicotinoidi in agricoltura per salvare le api, e non si rende obbligatoria l'analisi pollinica del miele di importazione per bloccare il miele finto cinese, che poi viene spacciato per italiano. Leggere l'etichetta non basta.