Allarme shock: "Vogliono costringermi ad arruolarmi come combattente curdo"
Questo l'allarme di un cittadino turco lanciato alla polizia mantovana. Ma la verità forse è un'altra..
La denuncia shock: "4 miei connazionali mi minacciano armati, vogliono costringermi ad arruolarmi come combattente in territorio curdo". Ma la verità forse è un'altra..
La richiesta d'aiuto
Nella mattinata di ieri, 12 dicembre 2019, un cittadino turco di etnia curda, B.H. di 34 anni, dopo essersi rifugiato in una gelateria di Cittadella per sfuggire, a suo dire, da quattro suoi connazionali armati, ha chiamato il numero di emergenza denunciando che, con violenze e minacce, questi quattro uomini lo volevano costringere ad arruolarsi nelle milizie di resistenza curde.
Dalla gelateria il soggetto, con un italiano stentato, ha chiesto aiuto alla Sala Operativa della Questura riferendo di essere riuscito a divincolarsi e a fuggire dalla propria abitazione, dove i 4 aggressori erano ancora presenti nel suo interno.
La Centrale Operativa della Questura, vista la gravità della situazione, ha immediatamente inviato in aiuto dell'uomo, oltre alle “Volanti”, gli uomini la DIGOS i quali, dopo averlo contattato e raccolto le sue dichiarazioni, hanno deciso di fare irruzione nell’appartamento con il supporto degli Agenti della Squadra Mobile e quelli della Volante.
La Digos fa irruzione nell'appartamento
All’interno dell’abitazione, a seguito dell’irruzione, sono stati bloccati ed identificati i presunti assalitori: tre cittadini turchi di etnia curda ed un cittadino russo. Gli investigatori hanno deciso di sottoporre immediatamente a perquisizione l’appartamento, all’esito della quale venivano rinvenuti 3 bastoni di grosse dimensioni.
Gli aggressori raccontano una storia diversa..
Condotti in Questura per essere sottoposti a tutti gli accertamenti necessari, i quattro soggetti hanno fornito agli investigatori una versione dell’accaduto diversa da quanto riferito dalla vittima: costoro infatti, hanno asserito di aver individuato a Mantova, dopo lunghe ricerche, il proprio connazionale B.H., in quanto alcuni mesi orsono, in Francia, dove tutti abitavano, avrebbe sottratto loro una ingente somma di denaro – 15.000 euro.
Il loro scopo, quindi, era quello di “convincerlo” a restituire la somma sottratta.
Potrebbe trattarsi di un'attività criminosa di recupero crediti
Per quanto è emerso la vicenda potrebbe riferirsi ad una ancora oscura attività criminosa di recupero crediti, anche se tutte le ipotesi sono tuttora al vaglio della DIGOS; oltre a ciò, sono altresì in corso accertamenti da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura in merito alla posizione di tutti i soggetti coinvolti sul nostro territorio nazionale e nell’Area Schengen di tutti i partecipanti all’accaduto.