Rapito in Siria, giovane bresciano liberato torna a casa... e finisce ai domiciliari

Alessandro Sandrini era stato rapito nel 2016 durante un viaggio in Turchia, in Italia era ricercato per rapina e ricettazione, ora è ai domiciliari.

Rapito in Siria, giovane bresciano liberato torna a casa... e finisce ai domiciliari
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Il giovane bresciano era nelle mani di una banda criminale.

Rapito nel 2016

In Italia era ricercato per ricettazione e rapina. Alessandro Sandrini, rapito al confine tra Siria e Turchia nel 2016, è stato liberato dall’ala siriana di al Qaida. Ne danno notizia i colleghi di BresciaSttegiorni.it. Ad annunciarlo un comunicato del Governo di salvezza nazionale. È stato, inoltre, chiarito che il bresciano era nelle mani di una banda criminale. Del rapimento di Sandrini si apprese solo un anno dopo la scomparsa, nel dicembre 2017, l'uomo si trovava in Turchia per un viaggio.

Ricercato

Il nome di Sandrini è comparso due volte tra gli imputati del Tribunale di Brescia. In un processo per rapina e ricettazione per aver tentato, insieme alla fidanzata, di vendere ad alcuni cinesi dei tablet rubati da un fast food a Desenzano del Garda, nonché per una rapina che avrebbe messo a segno prima dell’ottobre 2016.

"Il connazionale Alessandro Sandrini è stato liberato al termine di un’articolata attività condotta, in territorio estero, in maniera coordinata e sinergica dall’intelligence italiana, dalla polizia giudiziaria e dall’unità di crisi del MAE», ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una nota."

Le parole del papà

"Confermo, mio figlio è libero si trova ancora in Siria ma nelle mani dei nostri carabinieri sono felicissimo. Adesso sto andando a Roma e spero di potergli parlare".

ha detto Gianfranco Sandrini, il padre del ragazzo.

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