lotta al covid

Al via la sperimentazione degli anticorpi monoclonali a Mantova

In questi giorni si stanno selezionando i pazienti che aderiranno alla sperimentazione.

Al via la sperimentazione degli anticorpi monoclonali a Mantova
Pubblicato:
Aggiornato:

In questi giorni diversi presidi ospedalieri lombardi si stanno attrezzando per iniziare la sperimentazione con le infusioni degli anticorpi monoclonali per combattere il Covid: tra questi c'è anche il Poma di Mantova che sta selezionando i pazienti che verranno sottoposti a questa sperimentazione.

(In copertina Andrea Machiavelli, Direttore Farmacia ASST di Cremona, con le fiale degli anticorpi monoclonali consegnati il 26 marzo 2021)

Al via la sperimentazione degli anticorpi monoclonali

Il 26 marzo 2021 sono state consegnate le prime dosi di anticorpi monoclonali nei centri autorizzati alla prescrizione e somministrazione di questo nuovo trattamento cui ha aderito anche l'Ats Val Padana: in Lombardia sono 17 i centri interessati.

Il Poma è stato autorizzato a procedere con la sperimentazione somministrando gli anticorpi molecolari ai volontari che si sono resi disponibili, che proprio in questi giorni vengono selezioni dal personale in vista dell'avvio della somministrazione la prossima settimana.

L'identikit dei pazienti idonei

Come tutte le terapie, quella con gli anticorpi molecolari non è indicata per tutti ma solo per pazienti con sintomi lievi da Covid-19 e che presentino fattori dichiarati essere a rischio (le famose "precedenti patologie" di cui tanto si è parlato) che però non versano in condizioni gravi, come quella di necessitare ossigeno.

Gli infettivologi del Poma si occuperanno della sperimentazione, guidati dal primario di Malattie Infettive dell'Asst di Mantova Salvatore Casari.

A partire da oggi, 28 marzo 2021, verranno selezionati i pazienti che aderiranno alla sperimentazione.

Come funziona la selezione

Gli anticorpi monoclonali possiedono un’affinità altamente specifica per combattere il Covid, legandosi facilmente al virus che in questo modo viene neutralizzato. La selezione dei malati che possono beneficiare di questa cura è affidata ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e ai medici delle Usca. Ma anche ai medici di medicina interna, malattie infettive e pneumologia che abbiano l’opportunità di entrare in contatto con pazienti che presentano sintomi lievi e moderati.

Questi saranno poi presi in carico dalle strutture ospedaliere e ambulatoriali: nel caso specifico di Mantova una volta trovato il soggetto idoneo alla sperimentazione un operatore del Poma si recherà a Cremona, dove sono tenute le fiale, per recuperare la dose da somministrare nell'ospedale mantovano.

Il commento di Letizia Moratti

«Ad oggi, considerando le Asst, gli Irccs pubblici e privati accreditati, in Lombardia i centri autorizzati alla prescrizione e alla somministrazione di questo trattamento sono le 17 infettivologie presenti sul territorio  – spiega la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti -. Sono poi in attesa di autorizzazione ulteriori 5 Aziende socio sanitarie territoriali.

Si tratta di una nuova frontiera per fronteggiare la terza ondata che sta colpendo fasce di popolazioni più giovani, cercando di scongiurare così una maggiore ospedalizzazione  Una tappa importante verso le biotecnologie; in Italia e in Lombardia ci sono le competenze per sviluppare questo tipo di innovazione».»

 

 

Seguici sui nostri canali