Agricoltore "esasperato dalle nutrie" fa strage di animali selvatici con mais avvelenato, ma le alternative c'erano
L'Oipa è pronta a sporgere denuncia.
La notizia dell'agricoltore 80enne residente nella nostra provincia che, giorni fa, ha cercato di sbarazzarsi velocemente delle nutrie avvelenando un'intera fetta dell'oasi naturalistica del Busatello con del mais coperto di insetticida e così uccidendo diverse centinaia di animali selvatici ha destato molto clamore e indignazione.
Il fatto si è verificato giorni fa in zona Coazze di Gazzo Veronese, sul confine mantovano con Ostiglia.
Ha dichiarato di essere esasperato dagli animali
L'uomo, F.B. agricoltore di 80 anni residente a Serravalle a Po, ha confessato agli inquirenti di aver agito in questo modo perché "esasperato" dai danni provocati dalle nutrie nel suo terreno consegnando alla Polizia il veleno utilizzato per la strage: si è giustificato dicendo che il suo gesto voleva "solo" provocare la morte di quegli animali, non degli altri.
Secondo una prima ricostruzione di quanto successo l'80enne avrebbe riempito di mais un bidone mescolandolo al veleno che avrebbe fatto assumere un colore verdastro al cibo, per poi spargerlo per tutto il campo di circa tre ettari di terreno.
I danni provocati da questa ignobile azione sono enormi: oltre ad aver ucciso centinaia e centinaia di esemplari di razze diverse (nutrie, lepri, volpi, fagiani, pesci, aironi, anatre e altre ancora), nei prossimi giorni potremo assistere ad ulteriori morti. Infatti molte carcasse sono state ritrovate sventrate: potrebbero infatti essere state il pasto di qualche predatore selvatico che, a sua volta, si sarebbe così intossicato con il veleno.
L'alternativa: sterilizzazione e spostamento
L'agricoltore ha dichiarato di essere "esasperato" dalle nutrie e di aver agito così per liberarsi del problema. Oipa però ha ricordato, tramite il suo presidente Massimo Comparotto, che di alternative rispettose per l'animale e per la sua vita ce ne sono. Secondo la normativa attualmente vigente infatti si può contenerne la proliferazione con un piano di sterilizzazione ed eventuale spostamento dei singoli animali o delle colonie attuando così "un metodo alternativo all’eliminazione cruenta purtroppo attuata da alcune amministrazioni». A Torino ad esempio le nutrie sono state sterilizzate in laparoscopie sul posto dalla clinica veterinaria mobile di Oipa evitando così un inutile e doloroso sterminio.
Già sporto denuncia
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha già dato mandato ai suoi legali di sporgere denuncia per avvelenamento, disastro ambientale e per uccisione di animali ai sensi dell’ 544 bis del codice penale. Il presidente dell’Oipa Italia, Massimo Comparotto ha affermato:
“Auspichiamo che il procedimento sia veloce e la pena esemplare, affinché tali azioni non si ripetano mai più. Quel che è accaduto è gravissimo e questa tragedia che ha colpito la fauna selvatica merita la giusta pena, sia dal punto di vista penale che civile. Le nostre guardie zoofile sono sul posto e stiamo aspettando i dati del disastro. Siamo in presenza di un danno ambientale e di una strage della fauna che ci lascia attoniti”.