Maxi sequestro di abbigliamento taroccato: in otto mesi venduti oltre 82mila articoli per un ricavato che supera i 350mila euro.
Abbigliamento falsificato preparato e spedito da Castiglione
La guardia di finanza di Gallarate, in provincia di Varese, di recente ha scoperto la presenza di un rivenditore, operante su una nota piattaforma web, che poneva in vendita abbigliamento riportante rinomati marchi, successivamente certificati come contraffatti.
Da tale spunto investigativo, è stata ricostruita l’intera catena di spedizione individuando il luogo di partenza della merce a Castiglione delle Stiviere. Pertanto, su delega della Procura di Mantova, è stato perquisito il capannone, dove sono stati trovati intenti a prestare la loro opera numerosi addetti al confezionamento della merce, tutti di nazionalità cinese.
La produzione avveniva tramite computer collegati a due macchinari che permettevano, su indicazione del cliente, di stampare, sui capi d’abbigliamento, qualsiasi tipologia di immagine, anche relative a note griffe.

Venduti 82mila capi in otto mesi
Il giro d’affari era decisamente consistente. Solamente nel periodo aprile-dicembre 2025, l’attività illecita ha permesso di porre in vendita oltre 82mila capi di abbigliamento (pantaloni, magliette, calze e via diendo), anche riportanti marchi contraffatti, per un ricavato di oltre 350mila euro.
Inoltre, durante l’attività di perquisizione, sono stati individuati numerosissimi pacchi pronti per la spedizione, anche all’estero, contenenti sempre diversi prodotti riproducenti vari marchi contraffatti, tutti sottoposti a sequestro. Per questi motivi, il titolare dell’attività commerciale è stato denunciato all’autorità giudiziaria.