Mantova e Pavia sono più avanti: plasma dei guariti per curare i malati di Covid-19
Buone notizie quelle comunicate dal direttore della Pneumologia del Poma Giuseppe De Donno.
Via all’infusione dell’emocomponente prelevato dalle persone guarite. Migliorano le condizioni dei primi 5 malati trattati al Poma.
Terapia con il plasma per venti pazienti
Nei prossimi 10 giorni saranno 20 i pazienti trattati con plasma iperimmune da ASST Mantova. Si vedono intanto i primi miglioramenti per 5 malati che fino ad ora hanno potuto beneficiare della terapia, grazie all’emocomponente proveniente dal Policlinico San Matteo di Pavia, capofila della sperimentazione. Da domani i prelievi avverranno direttamente al Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Carlo Poma, diretto da Massimo Franchini, e coinvolgeranno pazienti guariti con due tamponi negativi a distanza di 24 ore l’uno dall’altro.
“L’impiego di plasma prodotto da persone guarite – sottolinea Salvatore Casari, direttore delle Malattie Infettive - ci riporta all’origine dell’Infettivologia moderna, quando si utilizzavano i “sieri iperimmuni” per la terapia e la prevenzione di malattie come il Tetano e la Rabbia. Il presupposto di impiego è legato alla somministrazione, al paziente malato, di anticorpi prodotti da chi è già guarito, anticorpi che possono inattivare il virus. In attesa di presidi analoghi e più tecnologici, come gli anticorpi monoclonali, il ricorso al plasma è una risorsa terapeutica molto interessante”.
Sintomatologia migliorata nei pazienti trattati
Il direttore della Pneumologia del Poma Giuseppe De Donno precisa che in tutti i pazienti trattati al momento a Mantova la sintomatologia è migliorata: “I risultati sono incoraggianti. Si sceglie questa terapia in caso di grave insufficienza respiratoria. Nella
maggior parte dei casi si tratta di malati sottoposti a ventilazione meccanica non invasiva. Gli obiettivi: evitare il peggioramento delle condizioni e l’intubazione, interrompere precocemente la ventilazione non invasiva e raggiungere una stabilizzazione”.
Nelle gravi epidemie virali per le quali non esistono terapie consolidate, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ammette l’utilizzo del plasma da pazienti guariti per la cura dei malati. Il plasma prelevato contiene infatti alte concentrazioni di anticorpi in grado di distruggere il virus. Questo tipo di terapia, già impiegata ad esempio per SARS e infezione da virus Ebola, si sta tentando anche per il nuovo Coronavirus.
Contattati tutti i donatori
Per la ricerca di donatori, scende in campo anche Avis. Come spiega la presidente dell’associazione provinciale Elisa Turrini: “Abbiamo informato i 17.200 donatori mantovani attivi del progetto di ASST, invitando chi è guarito dal Covid e rientra nei criteri
di selezione a sottoporsi a plasmaferesi. Del resto, da giugno dell’anno scorso, al di là di questa emergenza, ci stiamo impegnando per promuovere la donazione di questo prezioso emocomponente, attraverso la campagna nazionale Giallo plasma”.