Un improvviso malore, seguito da uno svenimento, ha portato al ricovero urgente di un imprenditore 75enne di Medole. Dopo i primi accertamenti clinici, i medici hanno individuato la causa: il virus West Nile.
West Nile: imprenditore mantovano ricoverato in condizioni critiche
L’uomo è ricoverato da dieci giorni nel reparto di Neurorianimazione degli Spedali Civili di Brescia, dove riceve cure antivirali ed è costantemente monitorato. Le sue condizioni vengono definite “critiche” dall’Asst bresciana, che ha confermato la diagnosi.
“Il paziente presentava sintomi neurologici – spiega l’ospedale –. La West Nile è ormai endemica in Lombardia, presente da diversi anni”. L’imprenditore non si sarebbe spostato dal territorio nelle ultime settimane, confermando che il contagio è avvenuto in zona.
L’allarme degli esperti
Il caso di Medole non è isolato. In Italia, secondo Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, il rischio di nuovi contagi proseguirà fino all’autunno inoltrato.
“Il periodo più insidioso è tra luglio e ottobre – spiega –. Le zanzare, in particolare la Culex, restano attive anche fino a novembre. Con le piogge, la situazione può peggiorare. Serve una prevenzione fatta con tempistiche corrette: le disinfestazioni di agosto arrivano troppo tardi”.
Cos’è la febbre del Nilo occidentale
Il virus West Nile, isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, è trasmesso principalmente dalle punture di zanzara (soprattutto del genere Culex), che lo contraggono dagli uccelli selvatici. Non si trasmette da persona a persona. La malattia si manifesta nella maggior parte dei casi senza sintomi. Circa un quinto delle persone infette presenta disturbi lievi, come febbre, mal di testa, nausea o sfoghi cutanei. Nei soggetti più fragili – anziani e immunodepressi – il virus può colpire il sistema nervoso, causando encefaliti, paralisi o, nei casi più gravi, il coma.
Diagnosi e prevenzione
La diagnosi si effettua con esami di laboratorio che rilevano la presenza di anticorpi o direttamente il virus. Non esistono cure specifiche né vaccini. Le terapie attuali puntano a gestire i sintomi e a sostenere le funzioni vitali nei casi più severi. La prevenzione resta l’arma principale: proteggersi dalle punture di zanzara usando repellenti, indossando abiti lunghi nelle ore più a rischio, installando zanzariere alle finestre e limitando i ristagni d’acqua, terreno fertile per la proliferazione delle larve.