Monzambano

Vince 2 milioni: gli amici ne vogliono una parte e lo denunciano. Assolto, ora incassa la maxi somma

La sentenza nei confronti del 43enne artigiano Ricardo: "Nessuna appropriazione indebita, può riscuotere tutto il denaro"

Vince 2 milioni: gli amici ne vogliono una parte e lo denunciano. Assolto, ora incassa la maxi somma
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Vince quasi tre milioni con due giocate in 20 giorni, ma gli amici ne pretendono una parte: processo e assoluzione. Ora Ricardo può incassare tutto il denaro.

Quasi tre milioni vinti in 20 giorni

Nel giro di una ventina di giorni aveva messo a segno due vincite da capogiro, entrambe ottenute con i Gratta e vinci: una prima vincita da 800mila euro con un biglietto grattato a Modena, e una seconda da ben 2 milioni di euro con un tagliando utilizzato invece a Garda, in provincia di Verona.

Due milioni e 800mila euro in meno di un mese: in totale una gran bella somma che, però, gli ha portato anche parecchi grattacapi. Nel momento in cui il fortunato giocatore avrebbe dovuto riscuotere la vincita di 2 milioni, infatti, due amici si sono fatti avanti sostenendo che la somma avrebbe dovuto essere divisa, dal momento che quel biglietto sarebbe stato giocato da tutte e tre i giocatori. Da lì è nato un processo a Verona (oltre ad un’indagine della guardia di finanza, scollegata però dal procedimento giudiziario).

Ma ieri, lunedì 16 settembre 2024, il Tribunale di Verona ha emesso la sentenza: il fortunato giocatore, ovvero il 43enne artigiano Ricardo T., originario del Brasile e residente a Monzambano, potrà tenersi tutta l’enorme vincita per sé.

Le indagini della finanza

Tutto era partito a inizio 2021. Tra fine gennaio e inizio febbraio di quell’anno infatti il 43enne acquistò un biglietto fortunato a Modena: si concretizzò allora la prima vincita da 800mila euro.

Una ventina di giorni dopo – era 22 febbraio 2021 – la seconda vincita: con l’acquisto di cinque Gratta e vinci da 5 euro l’uno, Ricardo riuscì a vincere la somma di 2 milioni di euro (da un biglietto solo, evidentemente molto fortunato).

Le due vincite a distanza di così poco tempo, però, provocarono alcuni sospetti da parte della Banca d’Italia, che a quel punto aveva segnalato l’episodio alla finanza. Il timore infatti era che il 43enne avesse ricevuto una soffiata da qualche conoscente in Lottomatica.

Dopo una meticolosa indagine delle Fiamme gialle – durante la quale la somma era stata bloccata – venne tuttavia stabilito che le due vincite non erano frutto di un raggiro ma solamente di una grandissima fortuna – e del resto vincere quasi tre milioni di euro in due giocate nel giro di una ventina di giorni, è probabilmente un caso più unico che raro.

La pretesa dei due amici

A quel punto, in procinto di incassare la somma, una nuova tegola: i due amici denunciarono il 43enne sostenendo che il tagliando da due milioni fosse stato giocato “in società”, e che quindi parte della somma spettasse a loro.

A quel punto nei confronti dell’artigiano è scattato il processo con l’accusa di appropriazione indebita. Nel corso del procedimento giudiziario, dal canto suo la Procura di Verona ha portato avanti la tesi secondo cui effettivamente tra il 43enne e i due amici ci fosse stato un accordo.

Dal canto loro invece gli avvocati dell’artigiano residente a Monzambano sono riusciti a dimostrare il contrario. Ecco dunque che la sentenza è stata emessa: nessun reato. E Ricardo ora, dopo oltre tre anni tra indagini, denunce e Tribunali, può incassare tutta la somma.

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