Asola

Una vita ad Asola, il lavoro, il dramma. I sindacati: "Serve più sicurezza, subito"

Il muratore era arrivato nella cittadina ancora nel 1991. Cgil, Cisl e Uil: "Investire su controlli, formazione e dispositivi di sicurezza"

Una vita ad Asola, il lavoro, il dramma. I sindacati: "Serve più sicurezza, subito"
Pubblicato:
Aggiornato:

Una vita nella cittadina di Asola: Abdulla Bisku era arrivato ancora nel lontano 1991. I sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono maggiore sicurezza.

Ad Asola da 33 anni

Abdulla Bisku ha passato oltre metà della propria vita ad Asola: era arrivato nella cittadina dell'Alto Mantovano ancora nel 1991 - ben 33 anni fa. E sempre ad Asola, in fuga dall'Albania e dalla ex Jugoslavia dove proprio in quegli anni stavano scoppiando scontri e guerre, aveva trovato un lavoro e aveva costruito la propria famiglia.

Il 58enne Abdulla Bisku
Il 58enne Abdulla Bisku

Ma proprio sul posto di lavoro Bisku ha perso la vita, nel cantiere di una casa in ristrutturazione in via Nazario Sauro, nel pomeriggio di martedì 16 aprile 2024.

"Più sicurezza sul lavoro"

Ora, dopo il drammatico episodio, una volta di più i sindacati chiedono maggiore sicurezza sul lavoro.

"Esprimiamo cordoglio e vicinanza alla famiglia del lavoratore coinvolto nell’infortunio mortale avvenuto martedì pomeriggio in un cantiere edile ad Asola - fanno sapere in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil di Mantova e Brescia -. Bisku aveva solo 58 anni e progetti per il futuro della sua famiglia.

Restiamo in attesa dell'esito delle indagini da parte degli enti preposti e delle forze dell’ordine. È inaccettabile assistere ad episodi di questo genere quando stiamo sottolineando in tutti i contratti l’importanza assoluta delle misure di protezione a favore di una maggiore sicurezza. È stata l’ennesima vittima di una “guerra” che si sta combattendo ogni giorno".

La zona dove si è verificato l'infortunio costato la vita a Bisku
La zona dove si è verificato l'infortunio costato la vita a Bisku

"Più investimenti e più controlli"

"Le imprese - proseguono i sindacati - devono avere come priorità la prevenzione e la formazione e garantire tutti i dispositivi di protezione individuale e l’applicazione delle procedure di sicurezza in tutte le lavorazioni anche in caso di appalti e subappalti. Non si può più parlare di incidenti sul lavoro quando negli ultimi vent'anni il lavoro e la sicurezza sono stati visti più come un costo che come una risorsa.

"Riteniamo necessario - concludono i sindacati - investire maggiormente sui controlli e sulla formazione e prevenzione in materia di salute e sicurezza. Non è più tempo di parole, ma di azioni concrete, di messa in campo di risorse e sinergie da parte delle istituzioni e delle autorità competenti per promuovere interventi a garanzia della sicurezza nei luoghi di lavoro".

Commenti
Alessandro

Ma se noi poveri operai veniamo spremuti Fino all' osso

Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali