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Sorpresa: nasce nell’Oglio un grande guado per costruire il nuovo ponte ferroviario

Il passaggio serve per raggiungere l'isolotto artificiale sul quale verrà costruita una delle pile del nuovo manufatto

Sorpresa: nasce nell’Oglio un grande guado per costruire il nuovo ponte ferroviario

Lungo l’Oglio tra Bozzolo e Marcaria nasce un grande guado: servirà per raggiungere l’isolotto artificiale e costruire il nuovo ponte ferroviario.

Avanzano i lavori del raddoppio ferroviario

Procedono i lavori per la realizzazione del futuro ponte ferroviario a doppio binario sul fiume Oglio, tra Bozzolo e Marcaria. Un paio di settimane fa ha avuto luogo lo svaro – ovvero lo smantellamento – del vecchio manufatto, perfettamente riuscito grazie al complesso progetto individuato da RFI – Rete Ferroviaria Italiana, committente dei lavori, alla direzione lavori e sicurezza di Italferr (entrambe società del Gruppo FS) e al coordinamento del Raggruppamento temporaneo d’imprese (Pizzarotti, Saipem, Icm, Salcef) che sta portando avanti l’opera più importante attualmente in corso tra le province di Mantova e Cremona, il raddoppio ferroviario della tratta Piadena-Mantova, primo lotto della Codogno-Mantova.

Subito dopo lo svaro, è già stata demolita la pila lato Marcaria, mentre in questi giorni si sta ultimando il guado definitivo che servirà per realizzare la pila 2 centrale su cui poggerà il nuovo ponte.

Un'immagine panoramica del guardo realizzato sull'Oglio per costruire il nuovo ponte ferroviario
Un’immagine panoramica del guardo realizzato sull’Oglio per costruire il nuovo ponte ferroviario

La struttura, d’acciaio, sarà composta da 3 pile e 2 spalle, quindi 4 campate, una in più del precedente. L’intero viadotto sarà lungo circa 246 metri e avrà un peso di 3600 tonnellate, circa 900 ogni campata.

Un guado per raggiungere l’isolotto artificiale

Il guado, cioè un terrapieno che incorpora quattro grandi tubi di un diametro di 5 metri e lunghi più di 15, che permettono il deflusso dell’acqua del fiume, servirà a raggiungere l’isola su cui sarà costruita la pila centrale, consentendo quindi le lavorazioni previste dal progetto.

Un lavoro particolarmente complesso, che costantemente deve tenere conto del livello idrico dell’Oglio e delle condizioni meteo non sempre favorevoli, terminato il quale potrà prendere il via la costruzione vera e propria del fusto in calcestruzzo.