Emergenza idrica

Siccità, il Consorzio Mincio riduce le portate del 10% rispetto al 2022

Il piano “salva-acqua”, studiato insieme agli ingegneri del consorzio e condiviso con il mondo agricolo

Siccità, il Consorzio Mincio riduce le portate del 10% rispetto al 2022
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Siccità, il Consorzio Mincio riduce le portate del 10% sul 2022: per la prima volta i due consorzi collegati (Territori del Mincio e Garda Chiese) preleveranno acqua separatamente a Salionze, nel Veronese.

Il Consorzio Mincio riduce le portate del 10% rispetto al 2022

“Come Consorzio Mincio abbiamo messo a punto e già attuato un piano per risparmiare acqua, tanto che abbiamo ridotto il deflusso alla diga di Salionze, nel Veronese, del 10% rispetto al 2022, che a sua volta aveva ridotto del 35% i volumi di acqua in uscita rispetto all’annata precedente. Questo significa che almeno per i prossimi 15 giorni, forse anche un mese, a seconda del fabbisogno, ridurremo del 45% l’utilizzo delle nostre concessioni”.

Massimo Lorenzi, presidente del Consorzio di secondo grado Mincio, spiega così il piano “salva-acqua”, studiato insieme agli ingegneri del consorzio e condiviso con il mondo agricolo.

La preoccupazione per una stagione che Lorenzi non esita a definire “più complicata dello scorso anno”, è alta ed è per questo che già da oltre due mesi sono stati raggiunti accordi per ridurre il deflusso minimo vitale di acqua, così da cercare di preservare una riserva utile da utilizzare per le irrigazioni nel corso dell’estate.

“Ad oggi non possiamo prevedere con certezza fino a quando avremo disponibilità idrica – prosegue Lorenzi -. Non vogliamo creare allarmismi, ma invitare alla prudenza e alla parsimonia tutti gli operatori”.

La diga di Salionze

Per la prima volta i due consorzi legati al Consorzio di secondo grado Mincio - i Territori del Mincio e il Garda Chiese - gestiranno in maniera indipendente il flusso di acqua in uscita dalla diga di Salionze.

Operativamente faremo molte più manovre sullo sbarramento di Salionze e i consorzi si muoveranno indipendenti gli uni dagli altri, sapendo in anticipo quanta acqua potranno usare fino al 15 o al 30 di aprile”.

Si naviga comunque a vista, in base ai livelli idrometrici e incrociando le dita, sperando che piova e che così, la quota del Lago di Garda, costantemente monitorata, possa risalire o, quantomeno, fermare la discesa.

“Siamo gli unici in Italia ad aver approntato un piano di governo idrico sulla base dei numeri e delle previsioni di utilizzo, tanto che siamo stati citati come caso scuola da alcuni operatori”, commenta soddisfatto Lorenzi.

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