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Servizio Civile e mondo Socio-sanitario: l'esperienza di Fondazione Luigi Boni

L'impiegata Chiara Parmeggiani ha raccontato cosa vuol dire svolgere il Servizio Civile Universale in Fondazione

Servizio Civile e mondo Socio-sanitario: l'esperienza di Fondazione Luigi Boni
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La Fondazione Luigi Boni è una realtà socio-sanitaria che nelle sue strutture, a Suzzara, si occupa di offrire assistenza a persone anziane non autosufficienti. Da quattro anni, la realtà ha scelto di affidarsi ad Associazione Mosaico per introdurre delle nuove figure all’interno delle proprie Rsa. Attualmente, spiega Chiara Parmeggiani, impiegata della Fondazione Luigi Boni:

“al momento abbiamo all’attivo due posizioni, un volontario ha già cominciato nel mese di maggio, mentre il secondo inizierà la sua esperienza dal 20 giugno - ha spiegato Parmeggiani - I ragazzi, all’interno delle nostre realtà, si occupano principalmente dell’accoglienza, e quindi della gestione dei familiari che vengono in visita ai nostri ospiti, e poi affiancano i nostri operatori nelle attività di animazione con gli anziani”.

Cosa vuol dire "fare Servizio Civile" in Fondazione Luigi Boni

Il Servizio civile rappresenta quindi un’opportunità sia per i ragazzi che per la realtà della Fondazione:

“Per noi è un’opportunità per farci conoscere dalle nuove generazioni, e di far capire in cosa consiste il nostro lavoro. Nel corso di questi anni abbiamo anche assunto diversi ragazzi che hanno svolto da noi un’esperienza di Servizio civile. Altri, che erano più giovani e non avevano ancora scelto il loro percorso di studi, hanno deciso dopo questa esperienza di intraprendere una strada in questo settore”.

L'esperienza per i volontari

Grazie a questa esperienza i volontari entrano in contatto con un mondo del lavoro che in altri modi probabilmente non avrebbero l’opportunità di conoscere.

“Noi cerchiamo di andare incontro alle esigenze e le predisposizioni dei ragazzi, facendo loro svolgere compiti e mansioni che li stimolino e li facciano sentire valorizzati. In questo modo hanno la possibilità di acquisire le conoscenze necessarie, affiancando le nostre educatrici, ma anche di mettersi in gioco, occupandosi dell’accoglienza, gestendo il rapporto con il pubblico e imparando cosa vuol dire lavorare in una Rsa”.

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