Navigabilità fiume Mincio da Peschiera a Mantova: "Fortemente contrari"
Coldiretti Mantova scrive all'assessore Beduschi: "A rischio produzioni agricole di qualità e biodiversità". Contrari anche i Consorzi di Bonifica
Navigabilità Mincio da Peschiera a Mantova, Coldiretti scrive all’assessore Beduschi. Carra: "Fortemente contrari, a rischio produzioni agricole di qualità e biodiversità"
Navigabilità Mincio
Contro il progetto di navigabilità del fiume Mincio lungo la tratta da Peschiera ai Laghi di Mantova, il presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra chiede l’intervento dell’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, bocciando un progetto particolarmente oneroso (oltre 200 milioni di euro) e che metterebbe a rischio il futuro di una delle agricolture a più alto valore aggiunto d’Italia, grazie a un modello orientato verso produzioni Dop e Igp.
"Fortemente contrari"
L’idea di rendere fruibile alla navigazione il tratto di fiume Mincio fra Peschiera e Mantova, peraltro già bocciato in passato da Coldiretti Mantova, per Carra “esula da ogni logica di buon senso e siamo stupiti che venga sostenuta da soggetti che dovrebbero ben conoscere le priorità evidenziate dalla Legge Galli riguardo all’utilizzo dell’acqua, secondo la quale, dopo l’uso umano viene immediatamente dopo l’utilizzo per l’agricoltura”.
Parole dure, dettate dalla “forte preoccupazione di vedere compromesso - qualora trovasse realizzazione il progetto della navigabilità del Mincio - l’utilizzo di risorse idriche strategiche indispensabili per l’agricoltura, in un contesto territoriale che vede proprio l’agricoltura ai vertici di un sistema produttivo lombardo, che è uno dei motori europei di sviluppo e di sicurezza alimentare, con produzioni Dop e Igp ad alto valore aggiunto”.
Nuovo soggetto utilizzatore dell'acqua: il turista
Il progetto della navigabilità del fiume Mincio, seppure indicato a impatto zero rispetto a maggiori rilasci di acqua, per Coldiretti Mantova introduce tuttavia la presenza certa di un nuovo soggetto utilizzatore dell’acqua, che è il turista. Questo ulteriore elemento rischia di rallentare i necessari interventi di gestione idrica che, soprattutto in caso di criticità legate a siccità o alluvione, devono inevitabilmente essere rapidi e tempestivi.
Non di minor conto la questione climatica. “Compromettere la corretta gestione delle acque con una forzatura sulla navigabilità del Mincio in una fase di estrema incertezza per i cambiamenti climatici in atto, con il rischio elevato di forte siccità come si è verificato nel 2022 e con stagioni particolarmente calde sul piano delle temperature, mette a repentaglio la disponibilità idrica per l’uso agricolo”, rischiando di danneggiare “una delle voci più significative dell’economia mantovana, per non parlare degli effetti sulla biodiversità del fiume e dei territori circostanti”.
Coldiretti Mantova ribadisce la “più netta contrarietà all’iniziativa prospettata” e chiede all’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, “di attivarsi con determinazione per scongiurare derive pericolose per l’agricoltura mantovana”.
Tutelare l'agricoltura e l'ambiente
Allo stesso tempo, Coldiretti Mantova invita anche i rappresentanti mantovani nelle istituzioni regionali e nazionali a mobilitarsi per tutelare l’agricoltura, l’ambiente e un modello produttivo efficiente e sostenibile come quello mantovano, che trae la propria forza anche da una gestione efficace dell’acqua.
Per promuovere il turismo lungo l’asse che va dal Lago di Garda a Mantova e prosegue verso Ferrara e Venezia, per Coldiretti Mantova vi sono altre strade più efficaci, “senza condannare all’insicurezza un modello agricolo e alimentare vincente come quello che il nostro sistema produttivo può vantare”.
No dei Consorzi di Bonifica
Contrari anche i Consorzi di Bonifica. Il motivo è legato al fatto che “il sistema idraulico Garda–Mincio è gestito secondo un equilibrio molto delicato tra i vari usi, che si è venuto a consolidare negli anni”.
Secondo i consorzi, in particolare, “la bacinizzazione del fiume, l’invaso permanente di opere deputate esclusivamente alla difesa idraulica e l’inserimento di numerosissimi manufatti di regolazione creerebbero, infatti, un gravissimo pregiudizio all’attuale assetto gestionale, compromettendone la flessibilità e l’autonomia decisionale, incrementando il grado di rischio idraulico per tutti i territori circostanti e determinando altresì un sicuro spreco di risorsa idrica. Uno scenario particolarmente pregiudizievole per la regimazione delle acque, la sicurezza dei territori, la tutela delle produzioni agricole e della biodiversità custodita tanto dal fiume Mincio quanto dai territori da esso serviti”.
Da qui, appunto, una nettissima contrarietà “all’iniziativa prospettata, per l’evidente impossibilità di conciliare le funzioni dei canali artificiali esistenti con qualsiasi altro uso, a meno di mettere a rischio la salvaguardia idraulica del territorio, la produzione di energia pulita e l’approvvigionamento idrico per l’agricoltura mantovana”.
In aggiunta alle questioni tecniche, poi, vi sarebbe anche una marcata perplessità di natura economica, come evidenziano i presidenti dei Consorzi di Bonifica. “L’elevatissimo impatto economico dell’iniziativa di cui si parla – scrivono nella missiva - rischierebbe solo di bloccare, senza poterli spendere, fondi pubblici che potrebbero essere invece destinati a interventi ben più meritevoli, quali quelli proposti dal mondo agricolo e in particolare dagli stessi Consorzi per il miglioramento e la messa in sicurezza delle reti irrigue e di bonifica”.
Motivazioni che, sommate, hanno spinto i Consorzi di Bonifica Garda Chiese, Territori del Mincio e il Consorzio di Bonifica di secondo grado Mincio ad esporre le proprie valutazioni negative, chiedendo all’assessore regionale Beduschi di intervenire direttamente per fermare il progetto di navigabilità del Mincio da Peschiera a Mantova.