Mantova

Migliaia di dati dei clienti Tea rubati nella notte e finiti sul dark web

La comunicazione della società: "Perso il controllo su tali informazioni che potrebbero venire usate in modo illegale"

Migliaia di dati dei clienti Tea rubati nella notte e finiti sul dark web
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Migliaia di dati di clienti della Tea rubati durante un attacco hacker. La società: "Finiti sul dark web, possibile anche un uso illegale".

Migliaia di dati di clienti Tea rubati dagli hacker

Migliaia di dati di clienti del gruppo Tea di Mantova sono stati rubati nel corso di un attacco hacker avvenuto la notte di martedì 16 giugno 2024 e sono finiti sul dark web. La società multiutility mantovana non ne ha più il controllo e potrebbero venire usati (o potrebbero anche essere già stati usati) per scopi illegali.

A darne la conferma ufficiale è il Comune di Mantova, in nome e per conto del quale Tea Spa tratta i dati che sono stati rubati.

L'attacco hacker, come detto, era avvenuto la notte del 16 aprile. L’evento era stato tempestivamente gestito da Tea, mettendo in campo tutte le misure di sicurezza previste a tutela dei propri dipendenti, fornitori e dei clienti ai quali è stata comunque sempre garantita la normale fruibilità dei servizi.

"Forse usati per scopi illegali e malevoli"

"I dati rubati - recita la nota di Tea - sono stati pubblicati sul dark web (vale a dire la parte di internet non indicizzata e raggiungibile solo mediante specifici software e reti). Ciò significa che non è possibile risalire a tali documenti attraverso una semplice ricerca con i comuni motori di ricerca. Inoltre non è stato ancora possibile individuare con precisione ciascun soggetto i cui dati personali sono stati rubati.

L'ingresso del Comune di Mantova
L'ingresso del Comune di Mantova

"L’accesso non autorizzato e la diffusione illegittima di dati personali - prosegue la nota - hanno comportato la perdita del controllo di tali informazioni. Pertanto non è possibile escludere che le informazioni carpite possano essere utilizzate in maniera illegittima da parte di terzi soggetti non autorizzati, anche con intenti malevoli, ad esempio a fini di furto di identità, frodi e comunicazioni indesiderate, nonostante le operazioni necessarie a effettuare il download dei documenti siano estremamente complesse”.

Maggiori controlli sulla sicurezza

Dopo l'episodio, dal canto suo, Tea non è rimasta con le mani in mano. "La società e conseguentemente il Comune di Mantova - conclude la nota - avevano avviato, nei tempi previsti, le interlocuzioni di legge con le autorità competenti e gli enti interessati. Da allora, Tea sta intraprendendo ogni azione migliorativa e di irrobustimento della security per cautelarsi ancora di più da simili azioni malevoli".

Commenti
aleandro

A giudicare da come ci girano attorno e dichiarano il Dark Web come un posto inaccessibile frequentato da pochissima gente disinteressata (robe da matti), sono seriamente preoccupato. Bisognerebbe costringerli ad avvisare chi è stato oggetto di tale reato in modo che possa almeno prepararsi, tra i dati, oltre password, ci sono pure quelli bancari!

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