allarme al san lorenzo

Mantova, legionella al Grand Hotel: ordinanza di chiusura del sindaco, spostati tutti gli ospiti

Palazzi: "Emesso come mio dovere ordinanza urgente, gli stessi gestori dell’hotel si sono immediatamente attivati a seguito delle risultanze di ATS. La tutela della salute viene prima di tutto”

Mantova, legionella al Grand Hotel: ordinanza di chiusura del sindaco, spostati tutti gli ospiti
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Allarme legionella a Mantova, il sindaco Mattia Palazzi, in data 12 luglio 2024, ha emesso un’ordinanza contingibile e urgente per la chiusura temporanea del Grand Hotel San Lorenzo, situato in Piazza Concordia 14. Gli ospiti sono stati traslocati nel vicino Rechigi.

Il primo cittadino ha spiegato:

“Ho emesso come mio dovere ordinanza urgente, gli stessi gestori dell’hotel si sono immediatamente attivati a seguito delle risultanze di ATS. La tutela della salute viene prima di tutto”.

Allarme legionella a Mantova: chiuso un hotel

La decisione è stata presa a seguito delle segnalazioni dell’ATS Val Padana – Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria, che ha rilevato la presenza del batterio della legionella in quindici campioni di acqua prelevati presso la struttura. L’ordinanza, firmata dal Sindaco Mattia Palazzi, prevede la non occupazione delle camere dell’hotel fino al completo ripristino delle condizioni igienico-sanitarie dell’impianto idrico. La società Otello Srl, gestore del Grand Hotel San Lorenzo, è incaricata di effettuare la bonifica dell’impianto secondo le prescrizioni fornite dall’ATS Val Padana e di trasmettere una relazione scritta, documentata da un tecnico abilitato, che confermi il ripristino delle condizioni igienico-sanitarie.

Appena ATS Val Padana avrà verificato le risultanze delle nuove analisi e il buon esito delle stesse il sindaco revocherà ordinanza di chiusura. L’ordinanza è immediatamente esecutiva e sarà pubblicata sul sito del Comune di Mantova (www.comune.mantova.it) e affissa all’Albo Pretorio online.

I rischi per la salute

La Malattia del Legionario, più comunemente definita legionellosi, è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila. Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi, ecc. Da questi ambienti raggiungono quelli artificiali, come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine, che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana.

Batteri legionella

La legionellosi viene normalmente acquisita per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenente Legionella, oppure di particelle derivate per essiccamento. Le goccioline si possono formare sia spruzzando l’acqua che facendo gorgogliare aria in essa, o per impatto su superfici solide.

Il tasso di mortalità correlata all’infezione da Legionella dipende da alcuni fattori specifici (come la gravità della malattia, l’appropriatezza del trattamento antibiotico iniziale, il luogo in cui è stata contratta l’infezione, le condizioni pregresse del paziente) e può variare dal 40-80% nei pazienti immunodepressi non trattati, al 5-30% in caso di un appropriato trattamento della patologia. Complessivamente la letalità della legionellosi si aggira tra il 5% e il 10%.

La prevenzione delle infezioni da Legionella si basa essenzialmente:

  • sulla corretta progettazione e realizzazione degli impianti tecnologici che comportano un riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione (impianti a rischio). Sono considerati tali gli impianti idro-sanitari, gli impianti di condizionamento con umidificazione dell’aria ad acqua, gli impianti di raffreddamento a torri evaporative o a condensatori evaporativi, gli impianti che distribuiscono ed erogano acque termali, le piscine e le vasche idromassaggio
  • sull’adozione di misure preventive (manutenzione e, all’occorrenza, disinfezione) atte a contrastare la moltiplicazione e la diffusione di Legionella negli impianti a rischio.
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