Mantova fondamentale per l'agricoltura, ma tanti problemi da risolvere
La visita del ministro Lollobrigida al Consorzio Virgilio: "Andiamo bene, ma bisogna fare di più. Dall'Europa decisioni aberranti"
Il ministro Lollobrigida in visita al Consorzio Virgilio: "Mantova e l'Italia vanno benissimo, ma fare di più. Dall'Europa decisioni aberranti".
Provincia importantissima per l'agricoltura
I numeri dell’agricoltura mantovana al ministro dell’Agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, li ha elencati Paolo Carra, presidente di Coldiretti Mantova e del Consorzio Virgilio, cooperativa di secondo grado dove il ministro è stato in visita nel pomeriggio di ieri, venerdì 13 gennaio 2023.
Il presidente Carra e alcuni consiglieri di Coldiretti Mantova e del Consorzio Virgilio lo hanno accompagnato nella visita agli stabilimenti, fra magazzini di stagionatura e linee di produzione.
I numeri dell'agricoltura mantovana
"Siamo la seconda provincia agricola d’Italia, con una produzione di 1,5 milioni di forme di Grana Padano, 400mila forme di Parmigiano Reggiano, 1,1 milioni di maiali destinati alle produzioni Dop dei prosciutti di Parma e San Daniele - riassume Carra -. Possiamo contare su oltre 6mila ettari coltivati a melone mantovano Igp, una delle punte di diamante a livello nazionale, così come possiamo vantare produzioni di qualità in ambito ortofrutticolo, dall’insalata alla pera mantovana Igp, fino al florovivaismo, che conta 270 aziende ed è leader a livello nazionale.
"Siamo una provincia di trasformatori, tanto che la produzione agroalimentare del territorio pesa per il 20% della plv dell’intera Lombardia, grazie a 7mila e 300 imprese agricole, 300 delle quali condotte da giovani. Negli anni abbiamo intercettato il maggior numero di risorse a livello di Programma di sviluppo rurale lombardo”.
Le sfide del settore
Restano però alcuni nodi da risolvere. “Abbiamo problemi di manodopera - dichiara Carra -. Pensiamo alla raccolta dell’ortofrutta o dell’uva. È positivo il provvedimento di assunzione temporanea, seppure nel periodo limitato di 45 giorni, ma è necessario essere più veloci per decidere i flussi”.
Un altro tema è legato “al costo dell’energia, insieme al costo del denaro, che diventerà uno dei limiti per la crescita - afferma Carra -. I numeri dell’agricoltura mantovana ci confermano che siamo una grande forza, ma abbiamo bisogno di piattaforme per esportare: serve un cambio di passo”.
Per Confcooperative Mantova è intervenuto il presidente Fabio Perini, che ha ricordato la forza della cooperazione sul territorio (“in grado di assicurare agli agricoltori conferenti dal 10 al 15% in più sul valore di mercato”, spiega) e ha posto l’attenzione sull’esigenza della semplificazione burocratica.
Le risposte del ministro Lollobrigida
Articolato l’intervento del ministro Lollobrigida, che spazia dal decreto flussi e all’esigenza di manodopera (“dobbiamo capire se c’è una risposta lavorativa interna, senza per questo chiudere la porta all’immigrazione regolare, alla formazione anche nei Paesi di origine, dobbiamo poter pianificare), alle risposte legate al caro-energia (“abbiamo messo a disposizione 30 miliardi), fino al ruolo che deve giocare l’Italia in Europa e nel mondo.
Fondamentale la spinta dell’export. “Abbiamo superato i 60 miliardi di esportazioni nell’agroalimentare - ricorda Lollobrigida -: è troppo poco, possiamo e dobbiamo fare di più, per le potenzialità dei prodotti di qualità”.
Scelte dell'Europa "aberranti"
Nuovo ruolo dell’Italia anche in Europa, soprattutto per incidere maggiormente a livello politico. “Il Nutriscore è una scelta aberrante - commenta il ministro -. Non serve a informare, ma a condizionare le scelte dei consumatori. Allo stesso modo le etichette sul vino, oggetto di attacco intollerabile, senza alcuna presa di posizione da parte della Commissione europea, che le ha avallate”. O come la carne sintetica, “negazione di una cultura e di un mondo come quello agricolo”. Un’Europa, in buona sostanza, che è da cambiare attraverso il dialogo e l’azione.
Il ministro punta a potenziare il Sistema Italia, attraverso “filiere che vengono ricomposte e valorizzate - insiste Lollobrigida -. Perché acquistare i vitelli in Francia, quando possiamo allevare in zone come Sicilia e Sardegna e potenziare il nostro modello?”.
Azioni mirate a rendere l’Italia “una superpotenza dell’agroalimentare, grazie alla qualità. solo così potremo creare ricchezza da redistribuire a quelli più deboli di noi”.