Lavoro

Mantova è nella top 50 delle province dove le aziende fanno più fatica a trovare personale

Il report della Cgia di Mestre: due milioni di lavoratori in Italia sono disoccupati, ma le imprese non riesco a trovare un milione di addetti

Mantova è nella top 50 delle province dove le aziende fanno più fatica a trovare personale
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Dall'ultimo report stilato dalla Cgia di Mestre sul mercato del lavoro italiano emerge uno scenario piuttosto problematico. Mentre nella nostra Penisola sono due milioni in totale i lavoratori disoccupati, il dato che più allarma riguarda il fatto che le imprese fanno fatica a trovare un milione di addetti. In questo senso, la Cgia, oltre a stabilire una graduatoria delle 50 professioni più difficili da reperire in Italia, specificando anche quali siano le prime cinque per ciascuna regione, ha redatto una classifica delle province italiane dove le aziende fanno più fatica a trovare personale. Mantova non occupa un posto di vertice, ma comunque si posiziona nella top 50 con un indice di difficoltà di reperimento piuttosto alto.

Cgia Mestre: "In Italia le imprese non trovano un milione di addetti"

E' un quadro generale problematico quello che emerge dall'ultimo report stilato dalla Cgia di Mestre (Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre) relativo al mercato del lavoro italiano.

"Se i disoccupati in Italia sono poco meno di due milioni, di cui 800 mila circa in età compresa tra i 15 e i 34 anni, secondo il nostro Ministro del lavoro, invece, sarebbero un milione i posti che le imprese non riescono a trovare".

Una tendenza che, anche se se non rappresenta una vera e propria novità nel nostro Paese, genera particolare preoccupazione:

"Abbiamo ancora molte persone, soprattutto giovani, senza una occupazione, mentre tante aziende, anche nel Mezzogiorno, sono costrette a rinunciare a una quota importante degli ordinativi, poiché non hanno le risorse umane sufficienti per far fronte a queste nuove commesse.

Il risultato di questa situazione ci consegna un quadro preoccupante: tante famiglie continuano a rimanere in condizioni di fragilità economica e altrettante imprese, non potendo incrementare l’attività produttiva, non possono crescere dimensionalmente e creare nuova ricchezza da distribuire".

Quali sono le professioni più difficili da reperire in Italia

La Cgia di Mestre, sulla base dei dati della periodica indagine Excelsior condotta presso gli imprenditori italiani dall’Unioncamere-Anpal, ha quindi elencato le prime 50 figure professionali di difficile reperimento da parte delle aziende della nostra Penisola.

FIGURE PROFESSIONALI INC. % DIFFICOLTA'
REPERIMENTO
6217 - Specialisti di saldatura elettrica e a norme ASME 81,3%
2411 - Medici di medicina generale 81,3%
2214 - Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni 80,5%
6133 - Intonacatori 80,0%
1228 - Dirigenti generali di aziende di servizi alle imprese e alle persone 77,8%
6236 - Meccanici collaudatori 75,6%
3211 - Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche 74,9%
3134 - Tecnici elettronici 74,6%
6536 - Tappezzieri e materassai 73,8%
7261 - Operai addetti a macchinari per la filatura e la bobinatura 73,2%
6212 - Saldatori e tagliatori a fiamma 72,9%
2213 - Ingegneri elettrotecnici 71,9%
3133 - Elettrotecnici 71,4%
7262 - Operai addetti a telai meccanici per la tessitura e la maglieria 71,0%
6138 - Installatori di infissi e serramenta 69,3%
1222 - Direttori e dirigenti industria in senso stretto e nelle P.U. 68,6%
6231 - Meccanici artigianali, riparatori automobili e professioni assimilate 68,5%
6136 - Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 68,4%
2315 - Farmacisti 67,7%
3323 - Agenti assicurativi 66,6%
3214 - Professioni tecnico sanitarie - area tecnico assistenziale 65,8%
3154 - Tecnici della produzione e preparazione alimentare 65,2%
7133 - Conduttori impianti formatura articoli in ceramica e terracotta 65,2%
6237 - Verniciatori artigianali ed industriali 64,8%
2115 - Progettisti e amministratori di sistemi 64,6%
2114 - Analisti e progettisti di software 64,5%
6137 - Elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate 63,5%
7441 - Conduttori di macchinari per il movimento terra 62,9%
6241 - Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 62,9%
6223 - Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 61,7%
6543 - Valigiai, borsettieri e professioni assimilate 61,7%
2412 - Specialisti in terapie mediche 61,4%
6123 - Carpentieri e falegnami nell'edilizia (esclusi i parchettisti) 61,2%
3121 - Tecnici programmatori 61,1%
6134 - Installatori di impianti di isolamento e insonorizzazione 61,0%
6214 - Montatori di carpenteria metallica 60,8%
3135 - Tecnici delle costruzioni civili e professioni assimilate 60,5%
6233 - Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 60,4%
6218 - Lastroferratori 60,4%
6522 - Falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno 59,8%
3125 - Tecnici gestori di reti e di sistemi telematici 59,8%
6533 - Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 59,7%
7211 - Operai macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali 59,5%
3137 - Disegnatori industriali e professioni assimilate 59,1%
7241 - Operai macchinari produzioni in serie di mobili e articoli in legno 59,1%
3131 - Tecnici meccanici 58,2%
3345 - Agenti immobiliari 57,9%
3152 - Tecnici della gestione di cantieri edili 57,7%
6242 - Manutentori e riparatori apparati elettronici industriali e di misura 56,3%
7422 - Conduttori di autobus, di tram e di filobus 56,0%

Praticamente introvabili nella nostra Penisola sono i saldatori ad arco elettrico, i medici di medicina generale, gli ingegneri elettronici/telecomunicazioni, gli intonacatori (che includono anche gli stuccatori, i decoratori e i cartongessisti) e i dirigenti d’azienda (di istituti scolastici privati e di strutture sanitarie private).

Altrettanto difficili da reperire sul mercato del lavoro sono i meccanici collaudatori, gli infermieri/ostetriche, i tecnici elettronici (installatore e manutentore hardware), i tappezzieri e i materassai, gli operai addetti a macchinari per la filatura e bobinatura, i saldatori e i tagliatori a fiamma, gli ingegneri elettronici, gli elettrotecnici e gli operai addetti ai telai meccanici per la tessitura e maglieria.

"Analizzando l’incidenza percentuale delle difficoltà di reperimento, dal 2017 a oggi (settembre 2023) è più che raddoppiata. Se sei anni fa solo il 21,5 per cento degli imprenditori intervistati dichiarava di faticare moltissimo a reperire nuovo personale, nella rilevazione del mese scorso la percentuale è salita al 47,6 per cento. E’ evidente che nei prossimi anni la tendenza è destinata a salire ulteriormente. Il combinato disposto tra calo della natalità e il progressivo innalzamento dell’età media dovrebbe creare non pochi problemi agli imprenditori che, tra le altre cose, saranno chiamati a sostituire un elevato numero di maestranze destinato al pensionamento".

La classifica delle province italiane dove si fa più fatica a trovare personale

Tra le quattro ripartizioni geografiche del Paese, invece, le maggiori difficoltà nel reperire i lavoratori dipendenti sono emerse a Nordest. A Bolzano, infatti, nel 2022 si è registrata l’incidenza percentuale più alta pari al 52,5 per cento. Seguono Pordenone con il 52 per cento, Gorizia con il 48,8, Pavia con il 48,3, Trento con il 47,9, Udine con il 47,8, Bologna e Vicenza con il 47,7, Lecco con il 46,9 e Padova con il 46,8.

In particolare, stando ai dati della Cgia di Mestre, le prime cinque professioni per cui le aziende fanno maggior fatica a trovare personale in Lombardia sono:

  • Personale non qualificato per servizi pulizia uffici ed esercizi commerciali: 28,6% di difficoltà
  • Commessi delle vendite al minuto: 22,8% di difficoltà
  • Personale non qualificato addetto all'imballaggio e al magazzino: 16,5% di difficoltà
  • Camerieri e professioni assimilate: 48,3% di difficoltà
  • Addetti agli affari generali: 34,9% di difficoltà

Qui di seguito ecco la classifica generale delle province italiane dove risulta più complesso per le aziende trovare personale. La provincia di Mantova si trova posizionata al 46esimo posto con un tasso di difficoltà di reperimento individuata al 42,8%.

POSIZIONE PROVINCE INC. % DIFFICOLTA'
REPERIMENTO
1 BOLZANO 52,5%
2 PORDENONE 52,0%
3 GORIZIA 48,8%
4 PAVIA 48,3%
5 TRENTO 47,9%
6 UDINE 47,8%
7 BOLOGNA 47,7%
8 VICENZA 47,7%
9 LECCO 46,9%
10 PADOVA 46,8%
11 MACERATA 46,7%
12 ROVIGO 46,6%
13 TERNI 46,6%
14 CUNEO 46,5%
15 TREVISO 46,5%
16 ALESSANDRIA 46,2%
17 PERUGIA 46,2%
18 AREZZO 46,1%
19 VARESE 45,9%
20 AOSTA 45,4%
21 BIELLA 45,3%
22 MODENA 45,3%
23 REGGIO EMILIA 45,1%
24 MONZA E BRIANZA 44,9%
25 BELLUNO 44,7%
26 PISTOIA 44,5%
27 RAVENNA 44,5%
28 FERMO 44,3%
29 FERRARA 44,3%
30 CREMONA 44,2%
31 GENOVA 44,2%
32 TRIESTE 44,2%
33 COMO 44,0%
34 NOVARA 44,0%
35 FIRENZE 43,9%
36 VENEZIA 43,8%
37 BERGAMO 43,7%
38 CHIETI 43,6%
39 L'AQUILA 43,6%
40 SIENA 43,5%
41 LATINA 43,1%
42 ASTI 43,0%
43 BRESCIA 43,0%
44 PISA 43,0%
45 VERONA 43,0%
46 MANTOVA 42,8%
47 FORLI'-CESENA 42,6%
48 ANCONA 42,3%
49 TORINO 42,1%
50 PESARO-URBINO 41,9%
51 PARMA 41,8%
52 LODI 41,3%
53 VITERBO 41,00%
54 PRATO 40,7%
55 CALTANISSETTA 40,5%
56 LUCCA 40,4%
57 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 40,2%
58 VERCELLI 40,2%
59 LA SPEZIA 40,1%
60 RIMINI 40,1%
61 SONDRIO 40,1%
62 ASCOLI PICENO 39,9%
63 MASSA 39,9%
64 PIACENZA 39,6%
65 CAGLIARI 39,2%
66 BRINDISI 39,0%
67 SASSARI 39,0%
68 SIRACUSA 38,8%
69 ISERNIA 38,5%
70 MATERA 38,5%
71 PESCARA 38,5%
72 LIVORNO 38,2%
73 BENEVENTO 38,1%
74 SAVONA 38,1%
75 TERAMO 38,0%
76 CROTONE 37,9%
77 ENNA 37,9%
78 REGGIO CALABRIA 37,9%
79 CATANZARO 37,7%
80 POTENZA 37,7%
81 RIETI 37,7%
82 FROSINONE 37,4%
83 IMPERIA 37,2%
84 MILANO 37,1%
85 RAGUSA 36,9%
86 COSENZA 36,7%
87 CAMPOBASSO 36,5%
88 CASERTA 36,5%
89 TARANTO 35,8%
90 AVELLINO 35,6%
91 NAPOLI 35,6%
92 PALERMO 35,1%
93 NUORO 35,0%
94 CATANIA 34,6%
95 MESSINA 34,4%
96 AGRIGENTO 33,7%
97 BARI 33,4%
98 ROMA 32,9%
99 GROSSETO 32,8%
100 ORISTANO 32,5%
101 LECCE 32,1%
102 SALERNO 32,0%
103 FOGGIA 31,9%
104 TRAPANI 31,8%
105 VIBO VALENTIA 31,7%
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