Magone di Colle Aperto, entra nel vivo l’iter per l’esproprio e l’abbattimento
L’area sarà rigenerata a verde e verrà ampliato con più posti auto il parcheggio di piazza Don Mazzali
Magone di Colle Aperto: con l’approvazione in linea tecnica del progetto definitivo ed esecutivo parte la seconda fase dell’iter di demolizione del magone di Colle Aperto. L’area sarà rigenerata a verde e verrà ampliato con più posti auto il parcheggio di piazza Don Mazzali
Magone di Colle Aperto, entra nel vivo l’iter per l’esproprio e l’abbattimento
La Giunta ha approvato, “in linea tecnica”, il progetto definitivo ed esecutivo di “Rigenerazione urbana del quartiere Colle Aperto mediante acquisizione, demolizione e ripristino ambientale dell’area dismessa ‘ex centro commerciale di via Benedetto Croce’”, a firma dell’architetto Alessandro Fanti della ditta Soprint Srl di Mantova.
Approvato anche il piano particellare di esproprio, incluso nel progetto, che individua l’area su cui procedere, dopo la dichiarazione di pubblica utilità, con il decreto di esproprio del diritto di superficie. Inoltre, è stato dato il via libera al quadro economico degli interventi per un totale di 1.205.000 euro. Tale delibera è propedeutica all’avvio della seconda fase della procedura di esproprio del fabbricato.
“Lo avevamo promesso al quartiere e lo stiamo facendo – ha commentato il sindaco Mattia Palazzi -. Oggi procediamo con l’esproprio e l’abbattimento, poi cercheremo i bandi per condividere col quartiere la realizzazione di un centro civico, ma abbiamo deciso di tenere in due fasi distinte esproprio e abbattimento per accelerare, visto che le risorse per abbattere le abbiamo già accantonate col bilancio 2023.
Con questa operazione in sette anni avremo liberato la città da ruderi e magoni che degradavano tante zone della città da decenni. L’ex palazzetto dello sport di Porta Cerese, piazzale Mondadori, i garage dei due Pini, il mostro di Fiera Catena e ora Colle Aperto. Non vedo l’ora si concluda l’iter per l’esproprio e poi vedere le ruspe che tirano giù l’enorme scheletro di cemento armato davanti alle case a Colle Aperto”.
Gli interventi di demolizione del magone, poi, partiranno una volta conclusi l’iter espropriativo e il bando di gara per l’aggiudicazione dei lavori entro l’estate.
Cosa si farà
Il progetto in questione, in sintesi, è caratterizzato da aspetti di rilevanza ambientale che prevedono il ripristino e l’ampliamento dell’area verde esistente, adiacente alla struttura in questione, mediante l’intervento di demolizione del fabbricato commerciale. E’ previsto, dunque, l’abbattimento completo, tenendo conto di tutti gli aspetti finalizzati alla riqualificazione ambientale, il reinterro del sedime del fabbricato demolito e la realizzazione di un prato vegetale in continuità con il giardino adiacente. Il progetto definitivo ed esecutivo tiene conto di scelte tecniche ed operative adottate per eseguire la demolizione selettiva dell’edificio, nonché le modalità operative per la gestione dei materiali provenienti dall’attività di smantellamento.
Inoltre, è previsto l’ampliamento del parcheggio di piazza don Enrico Mazzali e la realizzazione di un marciapiede sul lato nord della stessa piazza.
L’area su cui insiste il fabbricato è di proprietà del Comune di Mantova. L’immobile però attualmente non è nella disponibilità comunale e si è in attesa della procedura d’esproprio per l’acquisizione.
L’edificio oggetto di demolizione è adiacente ad un’area verde in prossimità della chiesa parrocchiale di Colle Aperto denominata San Ruffino.
La struttura
Il magone, di forma rettangolare, ha una lunghezza di circa 90 metri e una larghezza di circa 50 metri. L’altezza al colmo del tetto è pari a circa 9,8 metri. L’edificio si sviluppa su due piani fuori terra, oltre al piano interrato, con solaio. Le strutture del fabbricato, in stato di abbandono, non evidenziano deterioramenti tali da potere determinare crolli improvvisi, anche durante le fasi di abbattimento.
La demolizione
Le operazioni di demolizione, nel dettaglio, saranno effettuate in sicurezza principalmente con escavatori meccanici speciali dotati di braccio lungo, predisposti per lavorare in quota ed attrezzati con pinze idrauliche e/o frantumatori idraulici. Il progetto di abbattimento sarà articolato in più fasi distinte.
Sindaco Palazzi: “Lo avevamo promesso al quartiere e lo stiamo facendo. Oggi procediamo con esproprio e abbattimento, poi cercheremo bandi per condividere col quartiere la realizzazione di un centro civico, ma abbiamo deciso di tenere in due fasi distinte esproprio e abbattimento per accellerare, visto che le risorse per abbattere le abbiamo già accantonate col bilancio 2023.
Con questa operazione in 7 anni avremo liberato la città da ruderi e magoni che degradavano tante zone della città da decenni. L’ex palazzetto dello sport di Porta Cerese, piazzale Mondadori, i garage dei due Pini, il mostro di Fiera Catena e ora Colle Aperto. Non vedo l’ora si concluda l’iter per l’esproprio e poi vedere le ruspe che tirano giù l’enorme scheletro di cemento armato davanti alle case a Colle Aperto”.