E' allarme

L’aviaria fa strage di volatili sul Garda: primi contagi anche nel Mantovano

Positivi al virus non solo gabbiani ma anche fenicotteri, aironi e cigni.

L’aviaria fa strage di volatili sul Garda: primi contagi anche nel Mantovano
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Sono già 120 le carcasse di volatili rimosse sulle sponde bresciane del Lago di Garda in soli due giorni. E nella provincia di Mantova sono già cinque i casi riscontrati di uccelli infetti...

L’aviaria fa strage di volatili

Una situazione delicata. Per non dire preoccupante. Il lavoro della Polizia provinciale di Brescia nel recupero delle carcasse di volatili uccisi dal virus H5N1, è senza sosta. Come riporta Prima Verona, sono oltre 600 gli esemplari già morti e più di 120 i corpi degli uccelli rimossi dagli agenti dall'inizio dell'epidemia riscontrata sul Lago di Garda nel solo fine settimana appena trascorso.

Al momento le località più colpite restano quelle del Bresciano: Sirmione, Desenzano, Padenghe, Manerba e Salò. Le autorità hanno già diramato avvisi per informare la cittadinanza e i turisti sulle buone pratiche da adottare in casi come questi: come l'immediata segnalazione agli enti preposti di eventuali volatili morti trovati su area pubblica.

In questa fase sono soprattutto i gabbiani ad aver contratto l'infezione virale, ma sono state riscontrate positività anche tra fenicotteri, aironi e cigni.

Primi casi nel Mantovano

Il focolaio di contagi bresciano risale ormai ad un paio di settimane fa e ora l’influenza aviaria sembra spostarsi verso sud, lungo il corso del fiume Mincio. Ecco quindi che arrivano anche le prime segnalazioni dal mantovano. In provincia di Mantova, infatti, è già stata certificata la morte di cinque gabbiani a causa del virus.

Il virus dell'aviaria

Il virus dell'aviaria è nato nel 1996 in Asia e si è diffuso in Europa e Africa nei primi anni 2000 portato dai volatili che migrando permettono al patogeno di diffondersi e contagiare gli uccelli degli altri paesi.

L'uomo può infettarsi con il virus dell'aviaria a seguito di contatti diretti con animali infetti o con le loro escrezioni ma non c'è alcun rischio di trasmissione attraverso il consumo di carne o uova. I casi di contagi umani di aviaria sono comunque da sempre molto limitati.

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