Lago di Garda ancora bassissimo: oggi summit in Regione
Lombardia, Veneto, Consorzio Mincio e Comunità del Garda chiamati a decidere i prossimi passi. Stagione irrigua 2022 complicata
Il livello del Garda ancora preoccupante: summit in Regione per decidere i prossimi passi. Stagione irrigua 2022? Tre le più critiche di sempre.
Livelli del Garda ancora bassi
Nonostante le precipitazioni dei giorni scorsi, il livello del Lago di Garda resta su valori preoccupanti: appena 52,4 centimetri di altezza idrometrica. Valori più elevati rispetto alla settimana scorsa, quando la misurazione era a 46,8 centimetri.
Il punto più basso dal 1953 è stato toccato pochi giorni fa, a 45,8 centimetri sopra lo zero idrometrico, vale a dire la quota sul livello medio del mare stabilita come riferimento convenzionale per il bacino del Garda, rispetto a una media di 109 centimetri negli ultimi 70 anni.
Incontro tra le parti
“Questo pomeriggio avremo un incontro sotto la cabina di regia della Regione Lombardia e discuteremo le prossime azioni insieme ai rappresentanti del Veneto, Trentino, Comunità del Garda – afferma Massimo Lorenzi, presidente del Consorzio Mincio -. Le piogge dei giorni scorsi ci permetteranno di mantenere il minimo deflusso vitale e di non aprire la diga a Salionze almeno fino al 1° maggio. Poi vedremo in base alle temperature e alle necessità dei territori”.
Il Consorzio Mincio sta operando in condizione di emergenza e mantiene costantemente monitorati i livelli del lago, così da preservare il patrimonio idrico alle imprese agricole nei momenti di maggiore fabbisogno.
Stagione irrigua 2022 tra le più critiche di sempre
Ieri mattina, intanto, a Milano sono stati diffusi i dati contenuti nel “Report sulla stagione irrigua in Lombardia - 2022”. Il documento è stato presentato da Anbi Lombardia, l’Associazione che rappresenta i 12 concorsi di bonifica e irrigazione della regione.
La stagione 2022 si è dimostrata tra le più critiche di sempre. Nel mese di luglio, secondo il Report di Anbi Lombardia, “sono stati ampiamente superati i 200 mm di fabbisogno irriguo netto, rispetto a una media di 140, a fronte un valore di 41 mm di precipitazione media complessivo nell’areale di pianura. Il deficit pluviometrico negativo segnato ha oscillato tra i 30 e i 60 mm. Con riserve idriche ridotte del 60%, l’irrigazione è riuscita solo in parte a colmare questa differenza”.