Mantova

La poesia nel carcere di Mantova come aiuto e cura

Prosegue la rassegna dedicata ai detenuti: nei prossimi appuntamenti laboratori, momenti di riflessione e social dreaming

La poesia nel carcere di Mantova come aiuto e cura
Pubblicato:
Aggiornato:

Poesia come cura nel carcere di Mantova

Dopo il successo della prima tappa, continua la rassegna "La parola come cura", che sta portando la poesia nel carcere di Mantova, grazie alla collaborazione fra casa circondariale, Asst e associazione "La Corte dei Poeti". Una sinergia fra il Mantova Poesia-Festival Internazionale Virgilio e le istituzioni, per offrire un’occasione di espressione artistica e uno spazio di benessere anche alle persone che vivono nei luoghi del confinamento.

Le prossime tappe del progetto

I prossimi appuntamenti, che si terranno fra gennaio e marzo, danno spazio a laboratori, momenti di riflessione e un’esperienza di social dreaming (un’esperienza collettiva che prevede la condivisione e il racconto dei propri sogni).

Ecco le prossime tappe del progetto:

  • 22 gennaio, ore 14.30 | Parole in una stanza Laboratorio a cura di Lucia Papaleo, Carla Villagrossi, Luigi Caracciolo, La Corte dei Poeti
  • 19 febbraio, ore 14.30 | Luci e ombre del quotidiano con Luciana Bianchera, La Corte dei Poeti
  • 5 marzo, ore 14.30 | Ad alcuni piace la poesia Laboratorio poetico con Marco Valentini
  • 19 marzo, ore 13.30 | Social dreaming con Giancarlo Stoccoro.

Come è strutturata l'iniziativa

Il Premio nazionale di poesia Terra di Virgilio, promosso dalla Corte dei Poeti all’interno del festival, giunto ormai alla sua nona dizione, presenta due sezioni: "Vita di scienza ed arte", per autori noti ed esordienti; "L’ozio degli attivi", riservata a persone ospitate in strutture protette, con partecipazione gratuita (il bando del premio è pubblicato sul sito www.mantovapoesia.it.).

Luciana Bianchera di "Mantova Poesia"
Luciana Bianchera di "Mantova Poesia"

Gli incontri incentrati sulla poesia si collocano nel solco di una serie di laboratori ispirati alla medicina narrativa, che valorizzano il racconto come strumento per migliorare la relazione operatore-paziente, sempre attraverso l’impegno della Medicina penitenziaria.

Il ciclo "La parola come cura" fa seguito alla rassegna "L’ascolto come cura", che vede coinvolta da alcuni mesi una neuropsichiatra nel valorizzare l’ascolto come forma terapeutica.

Seguici sui nostri canali