La commemorazione dell'agente Palatucci a Curtatone: "Una vita esempio di coraggio e generosità"
Il commissario di Pubblica Sicurezza e Medaglia d’oro al valore civile impedì l’arresto e la deportazione nei campi di sterminio di circa 5mila ebrei
Si è svolta a Curtatone questa mattina, venerdì 9 febbraio 2024, la cerimonia di commemorazione del commissario di Pubblica Sicurezza e Medaglia d’oro al valore civile, Giovanni Palatucci, morto il 10 febbraio 1945 nel campo di concentramento di Dachau.
"Impedì l’arresto e la deportazione nei campi di sterminio di circa cinquemila ebrei. Una vita esempio di coraggio e generosità".
La commemorazione dell'agente Palatucci a Curtatone
La cerimonia è stata anticipata ad oggi per consentire ai ragazzi delle scuole di partecipare. Funzionario di Polizia, prima Commissario poi reggente della Questura di Fiume, impedì l’arresto e la deportazione nei campi di sterminio di circa cinquemila ebrei.
Scoperto dai nazisti, venne arrestato il 13 settembre del 1944 dalla polizia di sicurezza tedesca e condannato a morte per "cospirazione ed intelligenza con il nemico". Successivamente la pena fu commutata nella deportazione presso il campo di Dachau, dove è morto due mesi prima della liberazione del campo.
Per ricordarne la memoria nel 2021 è stato piantato un albero di olivo nei giardini di Curtatone lungo la via al lui intitolata e l’anno successivo è stata apposta la stele in suo ricordo.
Quest’anno per la ricorrenza, alla presenza del Prefetto Gerlando Iorio e delle massime autorità della Provincia, del Presidente della Comunità ebraica e del Presidente dell’ANPS provinciale Roberto Mambrini, il Questore Giannina Roatta ed il Sindaco di Curtatone nonché Presidente della Provincia Carlo Bottani hanno ricordato il sacrificio di Giovanni Palatucci alla presenza di due classi della scuola primaria di Buscoldo.
Dopo il saluto del prof. Badolato, già Sindaco di Curtatone all’epoca dell’intitolazione della Via in suo onore, il Commissario Alessandro Bertazzoni, che è stato referente per Mantova dell’Associazione Palatucci e promotore all’epoca dell’iniziativa, ne ha brevemente ripercorso l’iter; il Cappellano della Polizia di Stato, Don Stefano Peretti, dopo un momento di preghiera, ha impartito la benedizione.
“La storia di Palatucci è la storia di chi, presa coscienza dell’impatto delle leggi razziali sulla popolazione ebraica, non ha esitato un momento e, pur consapevole degli inevitabili rischi che la sua opera avrebbe comportato, ha fatto la giusta scelta di 'fare del bene' - ha dichiarato il Questore Giannina Roatta - Il riconoscimento di 'giusto tra le nazioni', e la canonizzazione cristiana sono atti significativi che gli riconoscono il giusto valore. La sua vita è un esempio di coraggio, di generosità, di fraternità, che è doveroso tramandare alle giovani generazioni come preziosa testimonianza della tragica stagione delle deportazioni e dell'odio razziale e per questo la presenza qui oggi dei ragazzi è stata particolarmente significativa".