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Inchiesta di Report al Macello Bervini di Pietole: messi in vendita pacchi di carne scaduti da due anni

Il racconto di un operaio: “Si cerca di ripristinare la carne scaduta come se fosse pulita, si toglie il primo strato più nero e puzzolente"

Inchiesta di Report al Macello Bervini di Pietole: messi in vendita pacchi di carne scaduti da due anni

Ha lasciato basito più di un milione di telespettatori un’inchiesta del programma televisivo di Rai 3 “Report”, condotto da Sigfrido Ranucci, che ci riguarda da vicino.

Report a Pietole, carne scaduta ma comunque venduta

La giornalista Giulia Innocenzi ha documentato ciò che succede in un impianto storico di lavorazione della carne in provincia di Mantova, il Macello Bervini di Pietole, frazione di Borgo Virgilio. L’inchiesta, andata in onda nella puntata di domenica 23 novembre 2025, si chiama “Non si butta via niente” e inizia con i filmati girati di nascosto da uno degli operai.

Il Macello Bervini di Pietole

Le immagini mostrano dei pacchi di carne bovina che galleggiano in cassoni pieni di acqua. Sull’etichetta di uno dei sacchetti c’è scritto che arriva dall’Uruguay ed è scaduto nel 2023.

“Di solito il venerdì sera arriva un camion con i bancali di carne e tutta la carne (contenuta in confezioni chiuse) viene messa nei cassoni a bagno con l’acqua fredda. Tutto questo durante la notte. Poi arriva qualcuno, mezz’oretta prima, e sostituisce quell’acqua con dell’acqua calda per ammorbidire la carne prima di lavorarla”, racconta l’operaio intervistato.

La carne scaduta

I filmati girati di nascosto da un operaio

La carne congelata, scaduta nel caso dei pacchi mostrati, viene quindi messa a scongelare nell’acqua calda e poi iniziano le operazioni di pulitura. La scena mostra gli operai che buttano i pacchi sul tavolo, con il coltello aprono i sacchetti e lavorano la carne.

I cassoni pieni di acqua e carne

Si cerca di ripristinare la carne scaduta come se fosse pulita, si toglie il primo strato più macchiato che è quello più nero e puzzolente. Quando il pezzo di carne assume aspetto quasi sano viene riconfezionato e ricongelato oppure finito di scongelare e destinato direttamente al mercato”, continua a raccontare il dipendente.

Proprio su questo aspetto, Innocenzi ha fatto qualche domanda al direttore del dipartimento di medicina veterinaria dell’Università di Bari Nicola Decaro. L’esperto ha rivelato che la carne è marrone in superficie perché c’è stata la proliferazione di batteri che hanno iniziato il processo di putrefazione.

“Non basta togliere lo strato superiore”

Non basta togliere lo strato superiore perché la carne sia adatta al consumo. Il congelamento blocca la crescita microbica ma non significa che ammazza i batteri, i batteri restano vivi e vitali e con lo scongelamento dalla carne si libera molta acqua che è il terreno di crescita ideale per i batteri”, spiega Decaro.

Nicola Decaro

La carne scaduta implica la proliferazione incontrollata di batteri, anche patogeni, che nuocciono alla salute umana. Si parla di batteri patogeni come la salmonella o la listeria che hanno effetti devastanti sulla salute da forme diarroiche a manifestazioni neurologiche.

Anche lo scongelamento in acqua calda inficia la qualità del prodotto, i batteri si replicano tra i 36 e i 39 gradi. Il contatto con acqua calda facilita la replicazione”, aggiunge il direttore.

Il dipendente: “Anche carne scaduta da 4/5 anni”

Nei filmati, girati senza farsi vedere, l’operaio riprende le etichette. Oltre ai due pacchi di carne dall’Uruguay scaduta nel 2023, ce n’è un terzo che risulta scaduto addirittura tre anni fa, nel 2022. Il dipendente ha poi aggiunto che altra carne arriva da paesi come Nuova Zelanda, Ungheria, Ucraina, Romania e anche Egitto.

“La carne dall’Egitto arrivava dalla riserve militari egiziane. Era scaduta anche da quattro o cinque anni, puzzava. Era nera, immangiabile”, ricorda.

E proprio sulla scarsa freschezza del prodotto, ironizzano anche gli altri dipendenti. “Pesce fresco”, scherza uno di loro nel video mostrato nel servizio. “Chi mangia questa roba muore”, aggiunge un altro.

Gli operai durante la lavorazione della carne

I commenti degli esperti: “Una cosa indicibile”

Sempre dai filmati si vede anche della carne galleggiare nei cassoni, senza sacchetti, senza protezione. Succederebbe quando i pezzi di carne sono ancora troppo ghiacciati e non possono essere lavorati. A lasciare attoniti è poi un’altra scena che avviene, documentata dalla registrazione.

La carne nei cassoni senza sacchetti

Succede che uno dei cassoni pieni di acqua e carne si ribalta e i sacchetti cadono per terra. A questo punto, gli operai raccolgono i sacchetti e li rimettono nel cassone come se non fosse successo e poi ne gettano alcuni sul tavolo di lavoro. Per staccare il ghiaccio, un operaio sbatte poi carne per terra e la mette sul tavolo.

Poi inizia la lavorazione da cui si arriverà al prodotto finale.

“È una cosa indicibile”, commenta il medico veterinario consulente tecnico polizia giudiziaria Dario Buffoli, intercettato dalla redazione del programma.

Buffoli chiarisce poi che la carne deve essere scongelata ancora nella sua confezione proprio per la carica batterica che va poi ad assumere nell’acqua contaminata.

“Sul tavolo si vede sia la carne con il contenitore, sia quella senza. Ma su quel tavolo dovrebbe esserci solo carne perché i sacchetti sono ancora più sporchi. Il ripiano è anche sporco di sangue quindi il prodotto si va ulteriormente a contaminare, è un ciclo continuo”, conclude il medico.

La giornalista mostra le immagini a Dario Buffoli

Ats Val Padana verificherà l’accaduto

A completare il racconto, un altro video girato dall’operaio mostra che nell’armadietto dove gli tengono le tute e i coltelli c’è una infestazione di scarafaggi. Tutto questo materiale raccolto, la giornalista di “Report” lo porta al direttore del dipartimento veterinario e sicurezza degli alimenti di Ats Val Padana Vincenzo Traldi.

Gli scarafaggi negli armadietti

Al direttore, Innocenzi mostra le etichette della carne scaduta. Il prodotto sarebbe stato scongelato, ricongelato, etichettato con una nuova scadenza e messo in commercio.

“A prima vista mi sembra che non sia una operazione conforme, verificheremo cosa è successo. Se fosse come sembra è grave, questa carne non doveva essere riciclata”, dichiara Traldi.

Vincenzo Traldi

La giustificazione del Macello

Lo stesso Ranucci, dallo studio di “Report”, ha mostrato le etichette per poi raccontare al pubblico che il Macello Bervini fattura 200 milioni di euro all’anno ed è leader della lavorazione della carne che proviene dall’estero. Sul sito si dice che vengono scelte le carni migliori anche di cammello, canguro e zebra.

Il programma ha naturalmente chiesto conto all’impianto di lavorazione che ha risposto prontamente. A detta del Macello, le normative consentono di procedere al congelamento delle carni fresche refrigerate confezionate sottovuoto prima che venga raggiunta la data di scadenza

Ranucci mostra la risposta ottenuta dal Macello

Ranucci: “Dove è finita quella carne?”

Ranucci ha però controbattuto: “Avrebbero dovuto lavorare quella carne e trasformarla da fresca refrigerata in fresca congelata prima della data di scadenza, non dopo”

Ma dove è finita quella carne? L’obiettivo del programma a questo punto è capire a chi sia stata venduta questa carne. Per scoprirlo, il conduttore della trasmissione di Rai 3 ha dato appuntamento ai telespettatori alla prossima puntata.