Le parole

Il sindaco di Mantova Mattia Palazzi ricorda Papa Francesco: "L'ho incontrato più volte, mi mancherà"

Dopo la morte di Bergoglio, il primo cittadino auspica una Chiesa unita e capace di continuare a essere di tutti

Il sindaco di Mantova Mattia Palazzi ricorda Papa Francesco: "L'ho incontrato più volte, mi mancherà"
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Si erano incontrati più volte in alcune occasioni ufficiali, come quando il pontefice ha invitato nel 2022 una delegazione di sindaci italiani per ringraziarli del loro lavoro.

Palazzi ricorda Papa Francesco

È quindi commosso il ricordo che il primo cittadino di Mantova Mattia Palazzi ha voluto dedicare a Papa Francesco, morto a 88 anni nella giornata di Pasquetta, lunedì 21 aprile 2025. Nella sua dichiarazione, condivisa attraverso un post sui social, ha voluto menzionare in primis l'Enciclica "Fratelli tutti" che ha definito un manifesto politico fondamentale per credenti e non.

"Parlava a tutti, pensava e lavorava davvero, come disse a Lisbona nel 2023, per una Chiesa più giusta, nella quale c’è posto per «todos, todos, todos!». È tempo di abbattere muri, disinnescare le chiusure dei nazionalismi e i pericoli della xenofobia. Ci mancherà Papa Francesco. Mi mancherà", ha scritto Palazzi.

L'incontro nel 2022

Quel primo incontro con il Papa, il nostro sindaco l'aveva definito un dono. Una giornata indimenticabile che Palazzi ha vissuto il 5 febbraio 2022 insieme a un'altra ottantina di primi cittadini su invito dell'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Insieme rappresentavano gli ottomila comuni italiani.

Grazie per quello che avete fatto in questi due anni di pandemia, la vostra presenza è stata determinante. Fate ripartire le città con reti solidali e progetti per le periferie”,  queste erano state le prime parole del Santo Padre.

"Oggi più che mai c’è bisogno della Chiesa degli ultimi"

E ora che il Papa non c'è più, il sindaco di Mantova auspica, proprio nell'esempio di Francesco, una Chiesa unita e capace di continuare a essere di tutti in questo periodo così difficile e buio.

"Ho avuto la fortuna di poterlo incontrare più volte, di sentire tutta la bellissima differenza di questo Papa venuto dalla fine del mondo, il suo sguardo curioso e svelto, il linguaggio diretto e semplice, ma sempre vero, anche duro. Oggi più che mai c’è bisogno della Chiesa degli ultimi, di quella Chiesa di strada, come lui amava chiamarla", ha concluso Palazzi.

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