parco urbano polifunzionale

Il Migliaretto torna ai mantovani: via libera alla permuta col Demanio

Un’area verde strategica da 275mila metri quadri sarà finalmente di proprietà comunale. Avviata la procedura per una storica trasformazione urbana

Il Migliaretto torna ai mantovani: via libera alla permuta col Demanio
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Dopo decenni di attese, discussioni e sogni rimasti sulla carta, Mantova è finalmente a un passo da una conquista storica: la riappropriazione dell’ex aeroporto del Migliaretto. L’area, rimasta inutilizzata per quasi 50 anni, verrà trasferita dallo Stato al Comune grazie a una permuta immobiliare dal valore simbolico di poco più di 28mila euro.

Si tratta di un polmone verde di oltre 270mila metri quadri, incastonato all’interno del Parco del Mincio, destinato a diventare uno dei principali spazi pubblici della città.

Il Migliaretto torna ai mantovani

La delibera della Giunta comunale ha dato il via al percorso che porterà all’acquisizione ufficiale. L’area, attualmente classificata nel Piano di Governo del Territorio come destinata a “servizi di interesse pubblico” e “verde di mitigazione ambientale”, diventerà un tassello strategico nella visione urbanistica e ambientale della Mantova del futuro. Oltre ad accogliere parte dei lavori per il nuovo sottopasso ferroviario e il collegamento ciclabile con via Donati, sarà il punto di unione tra diverse aree cittadine finora separate.

Un accordo bilanciato tra Comune e Stato

La permuta prevede che il Comune ceda allo Stato alcuni edifici già utilizzati per funzioni statali. Tra questi figurano il Palazzo di Giustizia di via Giulio Romano e gli immobili della Procura situati in via Chiassi e via Conciliazione. A questi si aggiunge un terreno a destinazione produttiva di 20.000 mq a Valdaro/Olmolungo, dove sorgeranno le future sedi della Motorizzazione Civile e della Dogana.

L’operazione è stata valutata positivamente dalla Commissione di Congruità dell’Agenzia del Demanio, che ha confermato l’equilibrio economico dell’accordo per entrambe le parti. L’obiettivo ora è chiudere l’intera procedura entro la fine dell’anno, con il passaggio definitivo della proprietà al Comune previsto tra fine agosto e l’inizio di settembre, previa approvazione del Consiglio Comunale.

Futuro verde

Una volta acquisita formalmente dal Comune, l’area dell’ex aeroporto del Migliaretto diventerà oggetto di un progetto partecipato. L’amministrazione uscente, guidata dal sindaco Mattia Palazzi, ha dichiarato apertamente di non voler decidere da sola il destino del nuovo spazio. Saranno coinvolti il Consiglio comunale (anche le opposizioni) e la cittadinanza, con l’obiettivo di delineare insieme un piano di utilizzo coerente con la visione di uno sviluppo urbano sostenibile e inclusivo.

"Non siamo noi a dover stabilire cosa sorgerà al Migliaretto – ha dichiarato Palazzi – ma chi verrà dopo di noi. Noi ci limitiamo a fissare un principio chiaro: sarà un’area verde, attrezzata ma libera da edificazioni residenziali o commerciali." Esclusa quindi la possibilità di costruire case, negozi o impianti sportivi invasivi, così come uno stadio, che avrebbe costi insostenibili per le casse comunali (tra gli 80 e i 100 milioni di euro).

L’idea è di dotare la zona dei servizi di base – sottoservizi, collegamenti, illuminazione – per renderla adatta ad accogliere eventi pubblici periodici come il luna park, ma anche iniziative culturali, ricreative o legate al benessere. In agenda anche la valutazione di un possibile spazio per l’elisoccorso, in collaborazione con ASST e AREU, dato il potenziale strategico del sito.

I prossimi mesi vedranno l’elaborazione di un masterplan da parte dei settori Urbanistica e Lavori Pubblici, mentre il settore Patrimonio curerà la parte giuridica e finanziaria della permuta. La presentazione ufficiale al Consiglio Comunale è attesa entro settembre, mentre il passaggio di proprietà dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno.

Con orgoglio, il sindaco uscente ha ricordato che questo risultato è anche il frutto del lavoro dei suoi predecessori.

“Ci hanno provato in tanti, dai sindaci degli anni ’80 a figure come Gianni Usvardi. Oggi possiamo dire di aver raccolto quel testimone e portato a termine una sfida che sembrava impossibile.”