I meloni della sermidese Zerbinati Agricoltura conquistano New York e gli chef stellati
Il tipico frutto estivo mantovano spicca il volo, ma rimane qualche timore riguardante i dazi

Da Sermide a New York, poi la Florida e anche Melbourne: i meloni di Agricoltura Zerbinati di Sermide e Felonica volano oltreoceno.
Alla conquista degli USA: i meloni di Zerbinati oltreoceano
I meloni di Zerbinati Agricoltura, azienda di Sermide e Felonica iscritta a Coldiretti Mantova, conquistano New York e alcuni degli chef stellati e dell’alta pasticceria, che si sono stati innamorati dalla dolcezza e dalla versatilità del frutto simbolo dell’estate e del territorio mantovano.
L’azienda agricola Zerbinati, realtà storica con 220 ettari coltivati a melone di primo raccolto destinato al mercato Usa, non è nuova ad exploit oltreoceano.
“Questo è il quinto anno che siamo presenti negli Stati Uniti - puntualizza Oscar Zerbinati - ma la domanda è andata via via crescendo. Siamo passati da un bancale a settimana agli attuali 15 bancali, con punte di 20. E commercializziamo affidandoci alla Op Sermide Ortofruit, un vero punto di riferimento per il distretto con oltre mille ettari di superficie aggregata coltivata a melone”.

Mirino anche sulla Florida e su Melbourne
Il melone viaggia sulla rotta da Malpensa a New York, ma è arrivato anche a Miami, dove ha tutte le carte in regola per conquistare il jet-set della Florida, attento ad un’alimentazione sana e ricca di vitamine, che nel melone abbondano insieme ai sali minerali.
Ma il melone sta anche per raggiungere - una tratta sulla quale la Op Sermide Ortofruit sta lavorando - Melbourne, in Australia, e portare un po’ di Italia agli emigrati nel Nuovissimo Mondo.
Intanto Zerbinati e la struttura commerciale della Op si godono il successo sempre più solido a stelle e strisce, dove i meloni vengono venduti a 50 dollari al pezzo.
Ai dazi, per ora, non vuole pensare, anche se un pizzico di preoccupazione c’è. L’agricoltore mantovano snocciola l’elenco dei top restaurant dove il melone mantovano è approdato, da Cipriani a Roscioli, da Cucina Alba a The Four Horsemen a New York, fino al Maas Restaurant al Four Seasons di Miami.

Qualche timore per i dazi
Spiega ancora Zerbinati:
“Stiamo cercando a inserire il melone anche in una catena di supermercati di qualità, così da ampliare il circuito commerciale e coprire una ulteriore fascia di consumatori dopo la ristorazione di alta gamma e pasticcerie di alto livello come Penny.
Certo un aumento dei dazi potrebbe rallentare la penetrazione del prodotto e in proiezione potrebbe essere penalizzata la zucca mantovana, che sarà commercializzata dal prossimo settembre, quando potenzialmente le nuove barriere tariffarie potrebbero essere entrati in vigore da un mese”.
Stagione positiva per il melone
Per il melone si preannuncia una stagione ad una prima stima positiva, trascinata da consumi sostenuti - grazie alle temperature elevate - e una disponibilità di prodotto tutt’altro che abbondante, a causa di un clima più freddo nelle prime fasi di allegagione (aprile-maggio) e al caldo torrido che ha provocato scottature a fine giugno e rallentato l’impollinazione delle api.
I produttori, come avverte Coldiretti Mantova, preferiscono non sbilanciarsi in questa fase, proprio perché si dovrà verificare a fine stagione se i listini generosi saranno stati in grado di compensare la flessione produttiva (dipesa dai cambiamenti climatici).
(in copertina: Franco Fubini, docente universitario e fondatore di Natoora, azienda che commercia frutta a livello internazionale)